Nel primaverile pomeriggio di domenica scorsa, 12 giugno, la Sala Mendel degli Agostiniani ha accolto un enorme numero di pubblico intento alla conferenza- concerto a cura dell’ Associazione e Centro Studi Cesare Dobici, col Patrocinio del Comune di Viterbo.
Il tema della serata proprio il sommo musicista viterbese Dobici, la sua intensa e valida attività artistica e didattica, la sua affascinante vicenda biografica, vibrante di un’ accesa, prorompente umanità. Personaggio, all’epoca, siamo a cavallo tra ‘800 e ‘ 900, assai riservato ma sempre accanto ai suoi numerosi allievi e presente con zelo durante i momenti liturgici viterbesi.
Fu a lungo Maestro di Cappella della nostra Cattedrale, infatti, ma estese la sua consistente attività di compositore e strepitoso didatta a Roma, presso quello che ora è il Conservatorio di S.Cecilia e nell ambito del Pontificio Istituto di Musica Sacra.
Wanda Folliero, musicologa e ottima violinista, ha consegnato il suo lavoro di ricerca e approfondimento sulla figura del Dobici alla fervida attenzione degli intervenuti con un efficace tono colloquiale, corredando la sua narrazione con immagini visive di materiale raro e prezioso nella sua connotazione storiografica.
Una musica sobria e asciutta, quella del nostro Dobici, ma intensa nelle linee espressive, brani desunti dalla polifonia delle sue ben concepite Messe e dalle sue ispirazioni più intime, come la celebre Ave Maria del Monte Grappa.
Hanno trovato posto, altresì, le composizioni pianistiche, carezzevoli ma a volte anche possenti, che Bastianini ha raccontato sul Petrof gran coda della Sala Mendel.