Montalto Marina. Ancora incredulità oggi in spiaggia dopo la tragedia di ieri

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A 24 ore dalla tragedia che ha sconvolto Montalto Marina, è ancora difficile trovare parole, e soprattutto un senso, a quanto accaduto

Silenzio e tristezza oggi a Montalto Marina nel tratto di spiaggia dove ieri si è consumata la tragedia.

Riccardo Boni, 17 anni, romano, ha perso la vita in modo assurdo, soffocato sotto la sabbia in una buca che lui stesso aveva scavato per gioco sulla spiaggia libera, accanto al campeggio “California” dove era in vacanza con la famiglia.

Secondo le prime ricostruzioni, Riccardo si sarebbe allontanato dalla spiaggia protetta per scavare una profonda buca, forse con l’intento di creare un tunnel.

Ma quel momento di spensieratezza si è trasformato in tragedia: il terreno ha ceduto improvvisamente,

seppellendolo mentre era sdraiato. Una trappola mortale da cui non è più riuscito a liberarsi.

I soccorsi sono stati immediati, ma ci sono voluti circa 40 interminabili minuti prima che si riuscisse a

capire dove scavare.

L’unico, flebile indizio è arrivato da chi meno ci si aspettava: il fratellino di 5 anni, unico testimone del

gioco, che continuava a ripetere alla madre in lacrime: “Riccardo è sotto la sabbia”.

Ma quelle parole, forse troppo surreali per essere vere, sono state ascoltate davvero solo quando la

tragedia era già compiuta.

La madre, non vedendo tornare il figlio, aveva allertato il personale del campeggio, dando il via alle

ricerche.

Solo dopo minuti di smarrimento e disperazione, seguendo le indicazioni del piccolo, si è scoperto il punto esatto in cui il ragazzo era stato travolto.

A quel punto è partita una corsa disperata contro il tempo, scavando a mani nude per estrarlo.

Ma quando il corpo è stato riportato in superficie, Riccardo non respirava più. Inutili i tentativi di

rianimazione, inutili l’arrivo del 118 e dell’eliambulanza.

Una delle ipotesi più accreditate è che il giovane, arrivato a scavare una profondità superiore al metro e

mezzo, abbia iniziato a creare un passaggio orizzontale.

Proprio in quel momento la sabbia avrebbe ceduto. Secondo alcune indiscrezioni, Riccardo era

ipovedente, una condizione che, se confermata, potrebbe aver reso ancora più difficile qualsiasi tentativo

di salvezza.

Riccardo era arrivato al campeggio appena due giorni prima, con la sua famiglia: padre, madre e tre

fratelli.

Doveva essere una vacanza di relax, di mare e giochi estivi. Si è trasformata in un incubo senza spiegazione.

La salma del ragazzo si trova ora al cimitero di Montalto di Castro, a disposizione dell’autorità giudiziaria di Civitavecchia.

Il dolore della famiglia e della comunità è immenso. E mentre si cercano risposte, resta solo un silenzio carico di incredulità e tristezza per una vita spezzata troppo presto, per un gioco diventato tragedia.

TalkCity.it Redazione

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