<Lo scorso anno uno dei medici di base del comune di Montalto andava in pensione, di fatto gli assistiti, circa
1500, si trovarono di colpo a dover fare il cambio del medico in piena emergenza sanitaria a causa del covid
19, recandosi numerosi presso il CUP.
Questa situazione causò assembramenti di cittadini e solo dietro mia segnalazione, l’assessore con delega
alla Sanità Valentini integrò il personale all’ingresso dell’edificio per contingentare l’accesso.
Fino ad allora a Pescia Romana erano presenti due medici di base e a Montalto di Castro 4.
Con il pensionamento del primo medico di base in servizio non è stato assunto nessun nuovo medico, e gli
assistiti sono stati riparti tra i medici presenti già oberati di lavoro. Tutto ciò ha creato ai cittadini molti
disservizi per l’elevato numero di pazienti in carico e il periodo legato al covid. I medici si sono divisi tra
visite domiciliari, visite ambulatoriali, prescrizioni, certificati vari, vaccinazioni ecc ecc.
Certo è che si sarebbe potuto programmare il subentro per tempo, in pensione non ci si va oggi per
domani, evitando di lasciare molti cittadini senza assistenza, proprio ora con il dilagare dell’epidemia di
covid e l’indice di contagio altissimo del nostro paese. Pur essendo competenza della ASL l’amministrazione
comunale avrebbe potuto fare di più? Certo!! L’assessore alla sanità avrebbe potuto esercitare maggiori
pressioni perché fosse risolto prima il disservizio.
Ogni medico di base può avere un max di 1500 assistiti e I cittadini sono circa 9000 compresi i minori!
Alla fine a pagare il prezzo più alto sono sempre gli stessi: le persone più fragili e i malati. Avere la delega
alla sanità per un consigliere comunale non è solo una spilla da appendere ma un dovere da portare avanti.