Intervista all’Assessore alla Cultura sulle tappe di recupero raggiunte dal sito.

Di Marco Di Marzio


Costantemente monitorato in termini di pulizia, illuminato di notte e corredato da una cartellonistica
volta a valorizzarne il contenuto: progressi importanti, dunque, quelli vissuti nel corso degli ultimi
due anni dal mosaico di epoca romana posto sul Lungomare Marina di Palo, a Ladispoli.

Secondo gli studiosi il luogo sarebbe da ricondurre all’interno di una grande villa di epoca imperiale, i cui
resti sono ben visibili anche in Piazza della Rugiada e nel sepolcro posto all’angolo tra lo stesso lungomare e Via dei Delfini, attribuito dagli storici al console e militare romano Lucio Verginio
ufo.

Dei miglioramenti ottenuti dal sito in quest’ultimo periodo nel parliamo con l’Assessore alla
Cultura del Comune di Ladispoli, Margherita Frappa, all’interno di una breve intervista attraverso la
quale approfondire le varie tappe di recupero raggiunte dal reperto archeologico e relativi progetti
futuri.


Progressi importanti quelli raggiunti nell’ultimo periodo dal mosaico di Lungomare Marina di Palo, Assessore Frappa, nel ringraziarla per la disponibilità, quali emozioni si provano?

Occuparsi di archeologia è sempre un momento emozionante, forse perché sono luoghi affascinanti; luoghi che ci mettono di fronte a culture, usi e costumi di tempi molto lontani.

È un ambito che ci permette di mantenere vivo il nostro passato e di saperne sempre di più su di esso.

Nello specifico il mosaico del lungomare di Palo Laziale, che è riconducibile ad una delle quattro ville imperiali che si trovano sul nostro territorio, oltre a quella di Torre Flavia, della Posta Vecchia e di Marina di San Nicola, ci impegna, con uno sforzo di immaginazione, a pensare al lungo e paziente lavoro svolto dai nostri antenati.

Periodica pulizia del sito, come tale intervento viene eseguito?

Il mio impegno per la valorizzazione del patrimonio storico archeologico del nostro territorio è iniziato subito dopo il mio insediamento nell’Amministrazione comunale.

Ricordo di aver subito contattato i volontari del GAR (Gruppo Archeologico Romano) che sono autorizzati dalla Soprintendenza ai beni culturali, con i quali è iniziata una più che proficua collaborazione.

I siti archeologici non possono essere puliti da persone inesperte ma da coloro, in questo caso i volontari del GAR, che sono formate in archeologia e che possono pulire senza arrecare danno ai monumenti.

I volontari, costantemente, si prendono cura della pulizia del mosaico e degli altri siti presenti sul territorio.

L’illuminazione notturna, prima novità importante?

Mi sono da subito prefissa l’obiettivo di valorizzare i beni archeologici che si trovano sul territorio di Ladispoli, e tra questi il mosaico, un piccolo gioiello archeologico, che i cittadini e i turisti avrebbero potuto apprezzare.

Pertanto, prima dell’estate ho fatto installare l’illuminazione in modo da renderlo visibile anche di notte consentendo ai cittadini e ai turisti, che affollano il lungomare nelle ore serali, di poterlo ammirare.

Con l’installazione dell’illuminazione, il mosaico si è inserito in un contesto urbano di una città che è vissuta anche dopo il calar del sole, regalando una visione ancora più suggestiva.

Secondo fatto altrettanto di rilievo l’installazione della cartellonistica rivolta a valorizzarne il contenuto, può spiegarci meglio l’iniziativa?

Quella dell’illuminazione, dopo la pulizia, non è stata l’ultima iniziativa a favore della valorizzazione e della conservazione di questo prezioso manufatto.

Abbiamo provveduto a far installare degli indispensabili pannelli informativi che contribuiranno a rendere il mosaico meno invisibile rispetto al contesto circostante e che permetteranno una fruizione informata dei siti archeologici della città.

I luoghi interessati dagli interventi sono quelli del centro urbano, come i ruderi della villa imperiale rurale della Grottaccia, di Via Rapallo e i resti della grande villa, sempre di epoca romana, posti tra Piazza della Rugiada, il mosaico di Lungomare Marina di Palo e il sepolcro, attribuito da alcuni storici al console e militare romano Lucio Verginio Rufo, ubicato nello stesso lungomare angolo con Via dei Delfini.

Prossimamente ne sarà installato un altro alla Villa romana di Marina di San Nicola.

Cosa contiene nello specifico?

La nuova cartellonistica contiene al suo interno immagine di confronto ieri (ricostruzione in 3D) e oggi, descrizione del luogo e Codici QR Code che rimandano alle relative ricostruzioni in tre dimensioni effettuate da Marco Mellace, visibili sul suo Canale YouTube “Flipped Prof”, che l’Amministrazione Comunale del Sindaco Alessandro Grando, partendo dalla sottoscritta, ringraziano per la disponibilità concessa, permettendo così all’iniziativa di poter aggiungere un’ulteriore servizio di conoscenza per la cittadinanza.

Anche questo obiettivo si inserisce all’interno di un programma di interventi di largo respiro, finalizzato a riportare alla luce il passato della città di Ladispoli.

Un post social dell’Amministrazione Comunale, datato 6 ottobre 2023, titola “Ladispoli partecipa al bando – Valorizzazione dei luoghi della Cultura – con il mosaico della Villa Romana”, in parole semplici può spiegarci il progetto?

Ad ottobre abbiamo partecipato al bando “Valorizzazione dei luoghi della Cultura” individuando il Mosaico della Villa Romana sul lungomare di Palo Laziale. Il progetto, elaborato in collaborazione
con gli architetti-archeologi del Politecnico di Torino, è finalizzato alla tutela del sito, costantemente sottoposto alle intemperie, all’atmosfera salina e alla sabbia trasportata dal vento.

Le eventuali risorse saranno utilizzate per un progetto di copertura che, mediante indicazioni metodologiche e operative, permetterà una idonea accessibilità culturale e valoriale ai beni.

Partendo da questa considerazione, naturalmente, ai traguardi raggiunti lo sguardo si rivolge poi al futuro, altri nuovi progetti in cantiere per la conservazione del reperto?


Credo che con la copertura possano terminare i lavori di tutela e valorizzazione del sito, ulteriori progetti saranno finalizzati alla fruizione del bene.

A tal fine, fra pochi giorni prenderà il via un importante progetto per le scuole del territorio organizzato in collaborazione con i gruppi archeologici GAR e GATC.

Assessore Frappa, nel ringraziarla di nuovo per l’intervista, in conclusione una domanda di ordine generale, quale la sua considerazione per il patrimonio archeologico di Ladispoli?

Ladispoli, ospita un ricco patrimonio archeologico che testimonia la presenza di antiche civiltà che hanno abitato questa zona nel corso dei secoli.

Oltre ai siti archeologici precedentemente menzionati, nel territorio circostante sono presenti diverse necropoli etrusche e romane, che testimoniano l’importanza storica di questa area sin dai tempi antichi.

Grazie alla presenza di questo ricco patrimonio archeologico, Ladispoli offre ai visitatori la possibilità di immergersi nella storia e nella cultura dell’antica Roma e delle civiltà che l’hanno preceduta, rendendo la città una meta interessante per gli appassionati di archeologia e per chi desidera scoprire le radici storiche di questa affascinante regione italiana.

Riceviamo e pubblichiamo

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