“Sorprende notevolmente osservare, come associazioni, partiti e movimenti che intendono proporsi alla guida dell’amministrazione del Comune di Ladispoli, non conoscano nemmeno le basi delle differenti competenze tra enti. È quello che emerge dalle strampalate accuse lanciate all’amministrazione comunale; in merito alla chiusura della sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Ladispoli, decisione assunta dalle RFI per motivi igienico sanitari”.
Le parole sono del sindaco Alessandro Grando che ha risposto a coloro che, a colpi di comunicati stampa ad effetto, avevano accusato il Comune di aver allontanato dalla stazione di piazzale Roma i clochard che la notte trovavano riparo dal freddo.
Essere senza fissa dimora è una condizione di vita tremenda, nessuno lo mette in dubbio; ma non autorizza ad occupare spazi pubblici, ad urinare ad ogni angolo o ad assumere atteggiamenti molesti nei confronti dei passanti sotto l’effetto dell’alcol.
L’Amministrazione comunale è sensibile alle condizioni di vita dei senza fissa dimora; ma lo è anche nei confronti delle migliaia di persone che giornalmente transitano all’interno e all’esterno della stazione. Anche queste devono essere tutelate.
A tutti coloro che hanno falsamente accusato l’amministrazione di insensibilità e poca attenzione verso i più deboli suggeriamo prima di conoscere i fatti e poi di lanciarsi in sermoni stucchevoli e fuori luogo. Altrimenti un maldestro tentativo di campagna elettorale si trasforma in un boomerang che fa perdere credibilità”.
Comunicato stampa