Una “stravagante situazione“, come si legge dal post che sembra aver destato l’attenzione di molti utenti che si sarebbero trovati nella sua medesima, assurda circostanza

“Questa volta vi racconto, per mettervi in guardia, cosa è accaduto parcheggiando la mia auto in un parking di Fiumicino”: queste le parole di un post pubblicato su Facebook dal Preside della Scuola Media Statale “Corrado Melone” di Ladispoli, Riccardo Agresti.

L’uomo ha voluto condividere con il suo seguito quanto accadutogli il 15 agosto sera, al rientro con un volo da Vienna.

Al momento della richiesta di una navetta che lo riportasse all’auto, lasciata in un parcheggio privato a Fiumicino, la risposta ricevuta sarebbe stata “Ci vorrà tempo“.

Il Preside non ha esitato a menzionare la distanza che intercorre tra l’aeroporto “Leonardo da Vinci” e il centro di Fiumicino: circa sei minuti.

Nel suo post Riccardo Agresti ribadisce di aver atteso invece ben 3 ore prima di avere risposte su dove fosse finita la navetta che doveva portarlo alla sua auto.

Alla decisione di prendere un taxi per poi farsi rimborsare, gli viene svelato l’arcano.

Sembrerebbe, infatti, che situazioni di questo tipo capitino spesso e che non si tratti di casualità né tantomeno di problemi logistici.

L’uomo nel post pubblicato afferma che gli sia stato riferito che alcuni parking userebbero le auto dei clienti dell’aeroporto come navette.

E se è vero che sia già difficile ricordarsi dove si parcheggia la propria macchina, ricordarne più di una diventa complicato.

Dunque spesso capita che si dimentichino dove siano tutte le automobili, o che queste vengano persino rubate o danneggiate.

Ma è quando giunge nel parcheggio che si ritrova una “situazione incredibile”: una sfilza di macchine in un parcheggio buio e centinaia di chiavi sparse a terra.

Uno scenario apocalittico che il Preside della scuola ladispolana condisce con dettagli romanzeschi: “(…) pioggia battente e fulmini ad illuminare la scena di un parcheggio senza luci stracolmo di auto”.

Una situazione che non può essere lasciata irrisolta e che andrebbe certamente approfondita.
“Il rimborso del taxi? Me lo sogno la notte!” conclude Agresti.

Nicole Ceccucci

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