Alessandro Grando: “In occasione del 76° anniversario della Festa della Repubblica, ho deposto un mazzo di fiori al Monumento ai Caduti per onorare la memoria di tutte le persone che hanno lottato e sacrificato la loro vita per la nostra Patria”

Oggi, 2 giugno, è una giornata importante per il nostro Paese: la Festa della Repubblica.

Un giorno memorabile e da celebrare non solo per la sua importanza a livello storico e politico per l’Italia, bensì per riportare alle nostre menti le lotte e le guerre combattute per arrivare a questo traguardo.

Con il referendum istituzionale tenutosi il 2 e 3 giugno 1946, gli italiani furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica. La scelta fu quella che sappiamo. Una scelta che oggi ci permette di vivere secondo i canoni della democrazia così come la conosciamo noi.

Insieme alla proclamazione della Repubblica, infatti, c’è stata anche quella della Costituzione italiana, entrata in vigore il primo gennaio 1948. La Costituzione, definita da esperti e storici uno dei documenti più belli e completi mai redatti, è la prova scritta che il nostro Paese, da ormai 76 anni, si fonda sulla democrazia e l’uguaglianza.

Questi sono valori importanti per l’Italia e anche a Ladispoli il Sindaco Alessandro Grando ha voluto lanciare il suo messaggio in occasione di questo importante evento.

“Questa mattina, in occasione del 76° anniversario della Festa della Repubblica, ho deposto un mazzo di fiori al Monumento ai Caduti per onorare la memoria di tutte le persone che hanno lottato e sacrificato la loro vita per la nostra Patria”, ha scritto il sindaco.

Ora l’Europa è terreno di scontri sanguinosi e violenti, a causa dell’invasione russa in Ucraina, iniziata ormai più di tre mesi fa. Il Sindaco ha ribadito l’importanza di ricordare chi ha lottato e lotta per la propria libertà. “Il nostro pensiero va ai nostri fratelli ucraini”, ha affermato Grando.

Queste sono state le parole con cui il Sindaco ha voluto celebrare la Festa della nostra Repubblica, “simbolo di democrazia”. Il primo cittadino ha concluso rivolgendo il pensiero a chi nel mondo deve ancora difendersi dalle aggressioni armate.

Nicole Ceccucci

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