Ladispoli: cura, illuminazione e cartellonistica, prosegue la valorizzazione della Grottaccia

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Frappa: “Rappresenta una finestra sul passato”

“È importante avere una mentalità positiva e una forte motivazione che contribuirà a coinvolgere gli altri e creare una rete di supporto. Ho trovato intorno a me Associazioni e cittadini che sono stati coinvolti dalla voglia di “fare cultura”: l’intervista di Marco Di Marzio

Recuperata, curata, illuminata di notte e con cartellonistica per favorirne l’identificazione: sono le tappe di miglioramento raggiunte negli ultimi due anni a Ladispoli dall’area archeologica della Grottaccia.

Ubicata tra Via Nervi e Via Rapallo, il suo nome è dovuto al criptoportico, che durante la Seconda Guerra Mondiale era usato come rifugio dagli sfollati. Trattasi in realtà di resti di una grande villa di epoca romana, adesso estesa su una superficie di 40 x 70 m di lato, ma dai ritrovamenti avvenuti a livello circostanziale negli ultimi decenni, ora inglobati da edifici residenziali, si evince che la sua estensione doveva essere molto più grande.

Oggi è presente il pavimento in mattoncini di piccolo taglio e non in opus spicatum, tipici delle stanze usate come magazzini o opificium fabricium, infatti dai reperti trovati nel criptoportico (provvisto di doliarium per conservare gli alimenti) e dai resti di una macina per frantoio si capisce che tale sito era in
antichità una villa rustica con una continuità abitativa tra il I e IV sec. D.C. A fare da cornice a tutto infine l’adiacente spazio teatro, nel quale, soprattutto d’estate, permette esibizioni culturali e musicali, così da poter valorizzare ulteriormente la città e il suo territorio.

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Di tutto quanto descritto ne parliamo più in dettaglio con Margherita Frappa, che da luglio 2022 ricopre l’incarico di Assessore alla Cultura del Comune di Ladispoli, seguendo da vicino l’evolversi e lo sviluppo dell’area, così da conoscere più da vicino dettagli di un luogo suggestivo quanto affascinante per ciò
che rappresenta.

Progressi significativi quelli raggiunti nell’ultimo periodo dall’area archeologica della Grottaccia, Assessore Frappa, nel ringraziarla per la disponibilità, cosa rappresenta per lei il sito?

Sono molto legata a questo sito che, come tutti i siti archeologici, rappresenta una finestra sul passato, permette di immergersi nella storia e nella cultura di civiltà antiche e visitarlo porta a un senso di meraviglia e stupore. Inoltre, poter vedere con i propri occhi oggetti e reperti che sono stati conservati per secoli è un’esperienza unica, che arricchisce la nostra comprensione del passato e della nostra stessa identità.

Ogni volta è come fare un viaggio nel tempo, che ci permette di connetterci con le nostre radici e di apprezzare la ricchezza e la complessità della storia umana.

In cosa consiste l’operazione di recupero?

L’operazione di recupero dei siti archeologici della Città è iniziata proprio dalla Grottaccia. Con la collaborazione del Gruppo Archeologico Romano (GAR) abbiamo provveduto al ripristino del criptoportico, con la sostituzione delle doghe del pavimento che, con atti vandalici da parte di ignoti, era stato in parte bruciato; sistemate le grate di ingresso in modo da poterlo chiudere e, in occasione della Biennale Internazionale d’Arte della Riviera Romana, abbiamo provveduto a recuperare anche le palizzate rovinate dalle intemperie e sono state riposizionate.
 
Periodica pulizia del sito, come tale intervento viene eseguito?

Come per tutti i siti del territorio, la pulizia e la cura costante, a parte i grandi sfalci, che sono
effettuati dai giardinieri, sono ad opera del GAR, ed è grazie a loro che oggi i nostri siti sono tenuti
costantemente puliti.
 
L’illuminazione notturna, prima novità importante?

In occasione della Biennale, abbiamo provveduto a ripristinare il vecchio impianto di illuminazione del criptoportico ampliandolo anche all’esterno per permettere ai visitatori di apprezzarne appieno la bellezza e la storia. L’illuminazione ha contribuito anche a renderlo più sicuro ed accessibile durante le ore serali, consentendo a un pubblico più ampio di visitarlo.

Inoltre, l’illuminazione più adeguata ha valorizzato i dettagli e le caratteristiche architettoniche del monumento, creando un’atmosfera suggestiva e coinvolgente per i visitatori.

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