<<Il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro, che assicuri una vita
dignitosa per se stessi e per la propria famiglia è un diritto garantito dalla nostra Costituzione (art. 36).
Purtroppo in Italia questo diritto viene continuamente violato e migliaia di lavoratori vengono retribuiti
con un salario base al di sotto dei 6 € con contratti pirati che aprono la via allo sfruttamento senza il
rispetto di norme di tutela della vita.
Il governo ha inizialmente messo un veto, si è poi mostrato disponibile al confronto (continuando a porre
veti!) e sta cincischiando rimandando la discussione di 2 mesi e dichiarando di ricorrere al
CNEL!…quell’organismo inutile del Ministero dello sviluppo economico che più volte si è tentato di
sopprimere e che sicuramente non è la sede di contrattazione.
La proposta rafforza il potere della contrattazione collettiva che stabilirà la retribuzione al di sotto della
quale non si deve andare, deve essere uguale per tutte e tutti i lavoratori-trici di un settore e eliminerà
tutte quelle forme anomale di contratti utili a sottopagare i lavoratori.
Vi aspettiamo in piazza!>>
Riceviamo e pubblichiamo