Giovedì 29 settembre – ore 21 – Ingresso gratuito
Teatro Basilica – Piazza di Porta san Giovanni, 10 – Roma
«Avamposto irriverente. Colto e spregiudicato. Una risata beffarda e disincantata. Una lettura lucida del nostro miserabile sopravvivere, del nostro miserabile adattarci e sopportare, della nostra incapacità di ribellione e di ascesi». Così il regista Pierpaolo Sepe ha definito Freetime di Gian Maria Cervo e dei Fratelli Presnyakov. «Non esiste solidarietà e fratellanza ma odio o totale disinteresse per i destini altrui – conclude il regista –. Siamo soli. Tutti contro tutti. Disgregati e diffidenti. Ringhiamo il nostro rancore e costruiamo la nostra vendetta».
Il testo è un mix di farsa arrabbiata, detective story, action movie e ruminazione filosofica che, partendo dal crollo della Lehman Brothers, si muove nelle oscure atmosfere dell’economia contemporanea, attraversando gli ultimi dieci delicati anni di storia europea e globale. Adamo si trova in una specie di camera di albergo. Nella stessa stanza c’è un ventenne nudo, legato e imbavagliato: il nipote dell’ex primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.
Adamo parla con qualcuno al telefono, ha con sé nella stanza l’ostaggio e lo ucciderà con delle banderillas come da accordi. Ma in un‘opera contemporanea ci sono così tante cose stravaganti che possono accadere…
Russi di madre iraniana, nati in Siberia i fratelli Oleg e Vladimir Presnyakov hanno studiato presso l’università degli Urali intitolata a Gorkij, dove hanno fondato il teatro giovanile dell’ateneo e dove attualmente insegnano rispettivamente letteratura e filosofia il primo e sociologia e scienze politiche il secondo.