Sui social lo sfogo della Vice-Sindaca Giovanna Onorati: “Onestà è un concetto ampio che riguarda anche chi intellettualmente disonesto”

Il Comune di Fiumicino si trova al centro di un’intensa tempesta politico-amministrativa.
Negli ultimi mesi, un’inchiesta giudiziaria su presunti appalti truccati ha scosso l’amministrazione guidata dal sindaco Mario Baccini dando spazio a chi ne ha contrastato l’azione amministrativa sin dai primi giorni.
In mezzo a questo turbine di accuse e controaccuse, la vice-sindaca Giovanna Onorati, con deleghe ai Lavori Pubblici e alla Viabilità, ha scelto i social per esprimere la sua solidarietà al sindaco e all’amministrazione.

Il suo post, diventato virale, rappresenta uno sfogo contro ciò che percepisce come falsità e ipocrisie diffuse:
“Sono stanca di leggere e ascoltare falsita’ e ipocrisie.
Solidale con il Sindaco e con gli assessori.
Non ci sono state condanne ma inchieste e indagini.
Fiumicino mi pare avvezza a queste inchieste se riusciamo a leggere con un po’ di onestà intellettuale la storia dalla sua nascita ad oggi.
Ce ne sono tante in corso compresa quella sulle “Torri gemelle” ancora con i sigilli. Fatela finita se ancora vi è rimasto un po’ d’amor proprio.
Non si fa politica sulla pelle degli altri, ma si fa politica con le idee e i progetti. Tanto mi è dovuto!
Al tempo e ai posteri ardua sentenza! Resto basita da tanta cattiveria!!!”
Le parole della Onorati riecheggiano un senso di esasperazione per un dibattito pubblico che privilegia il sensazionalismo a scapito dei fatti.
Questo intervento arriva in un momento in cui i social media sono invasi da post e commenti contro Baccini, spesso basati su insinuazioni non verificate.

Come evidenziato in recenti analisi sul “caso Baccini”, il dibattito a Fiumicino, ma anche sulla stampa nazionale, solleva questioni cruciali sul ruolo dell’informazione: verità o sensazionalismo?
Negli ultimi giorni, numerosi post sui social hanno amplificato accuse contro il sindaco, senza attendere sviluppi ufficiali dalle istituzioni.
Il Prefetto ha ribadito l’importanza di fonti credibili, provenienti da organi legittimati, per evitare che narrazioni non supportate da dati si trasformino in strumenti per orientare l’opinione pubblica attraverso emozioni piuttosto che fatti concreti.

Chi invoca onestà e trasparenza dovrebbe, con coerenza, indignarsi di fronte alla diffusione di notizie false o manipolate.
La disonestà non si manifesta solo attraverso atti illeciti, ma anche alimentando odio e diffamazione per denigrare l’avversario politico.
La democrazia si fonda su regole chiare: il governo di una città si conquista con il voto libero dei cittadini, non con campagne diffamatorie o fango mediatico.

È legittimo criticare e proporre alternative, ma il confine tra critica costruttiva e delegittimazione gratuita non dovrebbe essere oltrepassato.
In questo senso, l’onestà va intesa in un’accezione più ampia: esiste anche l’onestà intellettuale di non approfittare politicamente di considerazioni volutamente affrettate, che la magistratura potrebbe in seguito convertire o ribaltare.
Le inchieste sono strumenti per accertare la verità, non sentenze definitive. Approfittarne per scopi elettorali rischia di erodere la credibilità delle istituzioni, passando anche dalla maturità del dibattito pubblico e dalla consapevolezza dei cittadini.

Screditare l’onorabilità di chi ricopre ruoli pubblici, se a farlo sono gli stessi amministratori locali, è un boomerang contro il sistema che alla fine colpisce tutti, nessuno escluso.
Mentre Baccini si prepara a chiarire la posizione della sua Giunta in Procura, la maggioranza respinge le richieste di dimissioni come “pura propaganda”, enfatizzando la collaborazione con la giustizia e la trasparenza dell’amministrazione.
Il caso di Fiumicino ricorda l’importanza di un’informazione responsabile, capace di distinguere fatti accertati da opinioni strumentali.
Al tempo e ai posteri, come dice Onorati, l’ardua sentenza – ma nel frattempo, la politica dovrebbe puntare su idee e progetti, non sulla pelle degli altri.
Corrado Orfini

