Cultura e convivialità nel segno dell’emozione e della rinascita. Quarta serata sold out per scrittori da bere musica da assaggiare una rassegna che unisce arte, parole e sapori.

Massimo Caucci, Francesca Alliata Bronner, Carlo Capria, Daniela Brancati, Monica Picca, Federica Cerulli, Claudio Destro, Davide Canale

Sabato scorso all’Hotel Tiber di Fiumicino, è calato il sipario su Scrittori da bere e musica da assaggiare, la rassegna promossa dal Music International Compound – MIC e ideata da Daniela Brancati con al suo fianco Carlo Capria e Loredana Gelli, capace di trasformare quattro serate in un autentico miracolo culturale.

Patrocinato dal Comune di Fiumicino, l’evento ha visto la partecipazione dell’assessore Monica Picca e della consigliera comunale Federica Cerulli, insieme a un pubblico numeroso che ha riempito ogni posto disponibile.

L’accoglienza dell’Hotel Tiber, rappresentato dal direttore Davide Canale, e i vini della Cantina Solis Terrae di Tragliatella, presentati da Massimo Caucci, hanno contribuito a creare un’atmosfera autentica e conviviale, all’insegna della valorizzazione dei prodotti del territorio.

Pubblico

Sul palco, tra gli applausi e l’abbraccio della città, il giornalista e divulgatore Alessandro Cecchi Paone ha presentato la sua autobiografia “I colori della libertà”, raccontando con lucidità il valore della memoria, della coerenza e del coraggio.

«Essere qui a Fiumicino mi emoziona. Dopo tanti anni questa è la mia prima vera autobiografia, un racconto sincero in cui mi metto a nudo e ritrovo le radici delle battaglie per i diritti di tutti.

Le mie posizioni non nascono da ideologia, ma da esperienze dirette. Fiumicino, con il progetto Fiumicino 3000, ha davanti a sé un destino importante, che riporta Roma alla sua anima fluviale e marittima, finalmente ritrovata.»

Alessandro Cecchi Paone, Alessandra Morell, Giuseppina Torregrossa, Daniela Brancati

Insieme a lui, sul palco anche Alessandra Morelli e Giuseppina Torregrossa, che nel presentare le loro opere — Verso un’economia della cura e Corta è la memoria del cuore — si sono distinte per l’intensità dei temi affrontati e la forza delle loro parole.

Parole che hanno trovato eco nell’intervento di Daniela Brancati, ideatrice della rassegna, che ha voluto chiudere con un messaggio di fiducia e gratitudine:

«Se il futuro si costruisce sulle radici del passato, allora Fiumicino ha davanti a sé un grande cammino. Le nostre serate, sempre gremite, dimostrano che c’è fame di cultura e voglia di riflettere.

La formula vincente? Unire musica, letteratura ed enogastronomia in un’armonia che fa bene all’anima. Con il progetto Fiumicino 3000, la cultura continuerà a essere il cuore pulsante del territorio.»

Quattro tappe, quattro sold out. Dai Castelli di Maccarese e Torrimpietra a Villa Guglielmi, fino al gran finale al Tiber Hotel, il viaggio di Scrittori da bere e musica da assaggiare ha unito la parola al gusto, la riflessione alla convivialità.

Sedici autori di grande rilievo — Franco Cardini, Giulio Tremonti, Diego De Silva, Giuseppina Torregrossa, Alessandro Cecchi Paone, Laura Renzi, Oria Gargano, Simonetta Bisi, Carmine Fotia, Yari Selvetella, Luigi Di Gregorio, Elysa Fazzino, Giacomo Salvini, Michele Caccamo, Silvia Volpi e Alessandra Morelli — hanno animato quattro serate di dialogo, attualità e arte.

Oltre venti produttori locali e la voce inconfondibile di Sunday – Domenica Di Sanzo hanno colorato la rassegna con sfumature soul e mediterranee.

Un’armonia perfetta di sapori e suoni, resa possibile grazie al sostegno della Regione Lazio, del Comune di Fiumicino, delle Pro Loco di Fiumicino, Fregene-Maccarese, Focene e Torre in Pietra,

e alla collaborazione dell’Istituto Paolo Baffi, i cui studenti hanno offerto un eccellente esempio di professionalità nell’accoglienza turistica.

Nelle fasi conclusive, visibilmente emozionata, è intervenuta ai nostri microfoni la consigliera comunale Federica Cerulli, a cui sono andati i ringraziamenti speciali del MIC:

«La cultura rappresenta uno degli ambiti fondamentali per la crescita della città, e sono convinta che possiamo fare molto per valorizzare e sostenere il nostro prezioso patrimonio culturale.

Lavoreremo a stretto contatto con le istituzioni, le realtà culturali locali e tutte le forze che operano nel settore per creare politiche che siano inclusive, innovative e vicine ai bisogni del nostro territorio.»

L’augurio di Talk City è che questa kermesse abbia una seconda edizione, che riparta qui dove è finita o da Fregene realtà che in questa prima edizione è mancata.

Eventi di questo valore devono continuare a crescere insieme alla città di Fiumicino, specchio di una comunità viva, curiosa e pronta a farsi raccontare.

Dino Tropea Talk City Fiumicino

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *