Il Comune di Civitavecchia avvierà dal 25 giugno una campagna di verifica su tutti gli impianti sportivi comunali in convenzione.
“L’iniziativa -si legge in un Comunicato- mira a garantire maggiore trasparenza, responsabilità e condivisione nella gestione delle strutture.
Negli anni, la mancanza di controlli sistematici ha generato disallineamenti e incertezze, pur in presenza di molte realtà associative virtuose.
Non si tratta di una “caccia alle streghe” -sottolinea l’Amministrazione- ma dell’avvio di una fase nuova, basata su regole chiare e controlli organici, in linea con il programma elettorale.”
Ora, a prescindere dal fatto che un controllo sistematico – e possibilmente annuale – dovrebbe essere la regola e non un’eccezione annunciata con tanto preavviso, ci chiediamo quali saranno i risvolti concreti una volta accertate (più che presunte, diremmo certe) eventuali mancanze o irregolarità.
Sappiamo tutti che il mondo dell’associazionismo, e quello sportivo in particolare, attraversa un momento difficile.
Chi gestisce impianti si trova a fare i conti con norme di sicurezza sempre più rigide, costi crescenti e un impegno che raramente trova compenso economico.
Molto spesso, infatti, le associazioni vanno avanti solo grazie al lavoro gratuito e appassionato di poche persone che ci credono davvero.
In passato (pochi mesi fa…) ha mostrato comprensione, persino tolleranza, verso una realtà “musicale” in difficoltà che aveva accumulato debiti importanti.
Per questo, la decisione di avviare oggi un controllo organico ci appare un atto tanto giusto quanto coraggioso.
Cosa accadrà se le verifiche faranno emergere gestioni non in linea con le convenzioni?
Il Comune intimerà alle associazioni il pagamento coatto di debiti? A realtà che esistono soprattutto grazie al tempo e alla passione di volontari?
O, peggio ancora, toglierà la gestione per rimettere gli impianti a bando, pretendendo garanzie economiche e fideiussioni da nuovi soggetti?
Magari coinvolgendo imprenditori solidi, che – legittimamente – punteranno a far fruttare l’investimento. Ma così facendo, che ne sarà del principio di sussidiarietà e del valore sociale dello sport?
Ci preoccupa l’idea che questa scelta, pur animata da buone intenzioni, possa trasformarsi in un boomerang. Che finisca per penalizzare proprio quelle associazioni che, pur tra mille difficoltà, hanno tenuto in vita la pratica sportiva in città.
L’intransigenza sull’impiantistica sportiva Civitavecchia l’ha già vissuta in un’altra epoca, con un’Amministrazione Comunale che venne successivamente bocciata dalla città, e la stiamo ancora pagando con la chiusura dello Stadio Fattori…
Probabilmente l’Amministrazione avrebbe dovuto ricevere uno ad uno i singoli gestori e studiare situazioni ad-hoc senza sbandierare una decisione cha sa tanto di ultimatum.
Ma il coraggio vero sarà quello di aiutare chi è in difficoltà, non di sostituirlo con logiche di mercato. Ora la palla è davvero nel campo dell’Amministrazione.
Auguri, Sindaco. Di cuore.
TalkCity.it Redazione