Il Rugby, sport denso di ideali e di valori, di spirito di socializzazione, di esempio di comportamento morale che, al di là dell’impegno agonistico, diventa esempio per la vita, rimane pur sempre sport di combattimento.
Conclusa la necessaria premessa, è utile capire quali aspetti del gioco siano da analizzare per permettere di pianificare, da un punto di vista scientifico, le linee guida del Rugby Civitavecchia per una corretta riduzione del rischio e per la formulazione di trattamenti riabilitativi sempre più adeguati ed efficienti agli atleti del CRC.
In questa rubrica dal colore bianco e rosso siamo andati ad ascoltare i punti di vista dello staff sanitario-atletico della cura e prevenzione negli infortuni di coloro che sono a diretto contatto con gli atleti del Rugby Civitavecchia.
Iniziamo in questa prima puntata con: “Dott. Maurizio Gaglione Responsabile dello Staff Sanitario del Rugby Civitavecchia”.
Virgola di Risposta Dott. Gaglione – Dopo un infortunio….premesso il primo intervento da parte del medico che si accerta dell’entitá del trauma e presta i primi soccorsi sul posto o (nei casi più sfortunati e più cruenti) indirizza l’atleta alle strutture più idonee, tipico il pronto soccorso, inizia la fase post traumatica riabilitativa in cui il medico e lo staff sanitario, a seconda del tipo di trauma, detta all’atleta del CRC l’iter terapeutico più idoneo per una corretta riabilitazione, iter che prevede inizialmente di sicuro un periodo di riposo associato a differenti approcci terapeutici a seconda del trauma e solo in seguito un progressivo reintegro con ripresa dell’attività.
Virgola di Risposta Dott. Gaglione- I principali traumi da me affrontati durante le partite del CRC sono contusioni e abrasioni a carico del viso, testa, gomiti ginocchia; lussazioni delle spalle e delle dita; distorsioni, lesioni ligamentose e meniscopatie a livello delle ginocchia; lesioni muscolari di vario tipo (dalla contrattura allo strappo) e grado soprattutto a livello dei muscoli degli arti inferiori,fratture a carico in primis delle ossa nasali, poi delle dita della mano, spalla e polso, infine tendiniti di vario tipo, soprattutto al tendine d’Achille
Virgola di Risposta Dott. Gaglione- I genitori devono interfacciarsi, mediante la società, con lo staff sanitario che consiglierà, in base al tipo di infortunio, la migliore strategia terapeutica.
Riceviamo e pubblichiamo