Nella sera del 27 Ottobre 2015 il calciatore si accasciò a terra durante un allenamento senza riprendersi più

Sembrava ieri quando una città intera si ritrovò tutta assieme fuori dall’ospedale di Civitavecchia per cercare di capire le sue condizioni mediche; poi nella sera arrivo la triste notizia: Flavio Gagliardini è morto.

Una città che venne colpita nell’animo da quella notizia perdendo uno dei giocatori e delle persone più facilmente associabili al mondo del calcio civitavecchiese per il suo talento, per la sua mentalità e per la sua leadership che lo rese capitano anche dei nerazzurri.

Dietro a questa morte c’è stato un processo durato 8 anni, terminato a fine Gennaio con le relative condanne per quelli che sono stati definiti responsabili di aver fatto andare in campo il bomber civitavecchiese anche quando le sue condizioni fisiche non erano ideali per farlo.

A Flavio è stato intitolato il campo dove successe lo sfortunato evento (poichè lui si allenava con la CSL Soccer) e gli è stato dedicato anche un parco nel Febbraio del 2020.

Un parco che purtroppo riversa in condizioni orribili con molti dei giochi ormai recintati o distrutti ed è proprio su questo su cui bisogna fermarci e pensare: com’è possibile che una cosa del genere, un parco dedicato proprio ad una persona specifica, riversi in queste condizioni da ben 3 mesi dopo solo 3 anni dalla sua apertura?

Questa è la denuncia che l’Associazione a lui nominata fa sui Social; un Parco giochi nato grazie ai fondi reperiti dall’Associazione stessa che il Comune non ha saputo gestire:

A Civitavecchia di situazioni così se ne vedono tante, troppe per il parere del popolo cittadino che si aspetta sempre molto da chi amministra, spesso restando deluso da chi non sapendo creare non riesce neanche a saper mantenere ciò che si crea.

S. I.

Di Simone

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