Si è spento all’età di 92 anni il Generale Franco Angioni, figura di spicco della storia militare e politica italiana del secondo dopoguerra

Nato a Civitavecchia il 25 agosto 1933, il generale Angioni è ricordato soprattutto per il suo ruolo di comandante del contingente italiano in Libano negli anni Ottanta, durante la prima guerra libanese.
Dopo il tragico massacro di Sabra e Shatila a Beirut, fu infatti scelto per guidare il contingente italiano della Forza Multinazionale di Pace, guadagnandosi la stima del Paese e della comunità internazionale per equilibrio, fermezza e umanità.
La missione da lui diretta divenne in seguito un modello di riferimento per le successive operazioni di pace e missioni internazionali dell’Italia, aprendo una nuova stagione nella cooperazione militare del nostro Paese con gli altri Stati.

Nel corso della sua lunga carriera, il generale Angioni ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio, tra cui quello di Presidente del Consiglio dell’Ordine Militare d’Italia.
Nel 1997 fu nominato Commissario straordinario del Governo per le iniziative italiane di supporto in Albania, incarico che mantenne fino al giugno 1998, durante la difficile fase di crisi che colpì il Paese balcanico.
Successivamente, nel 2001, fu eletto alla Camera dei Deputati come indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra.

Alla Camera ricoprì il ruolo di Segretario della Commissione Difesa dal 21 giugno 2001 al 27 aprile 2006 e fu anche membro della delegazione parlamentare presso l’Assemblea della NATO dal settembre 2001.
Figura di grande rigore morale e di profonda dedizione al servizio dello Stato, Franco Angioni ha rappresentato per decenni un esempio di coraggio, competenza e senso delle istituzioni.
La città di Civitavecchia lo ricorda con orgoglio e commozione, salutando un uomo che ha portato alto il nome della sua terra natale in Italia e nel mondo, con l’onore e la dignità di un vero servitore del Paese.
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