La “nave fantasma” nel Porto di Civitavecchia: il mistero del mercantile “Sabbia” e il lascito fotografico di Armando Blasi

Recenti dragaggi nel porto di Civitavecchia sembrerebbe possano aver riportato alla luce un misterioso relitto, alimentando voci di una “nave fantasma” legata a eventi storici dimenticati.
Molti, infatti, credono che il relitto sia quello del mercantile “Sabbia”, affondato durante i bombardamenti del 1943.
A fare da cornice a questa scoperta ci sono le preziose immagini storiche lasciate dall’indimenticabile reporter di guerra Armando Blasi, che documentò le atrocità del secondo conflitto mondiale a Civitavecchia.

Il “Sabbia”, un mercantile operativo durante la guerra, subì gravi danni a causa delle incursioni aeree, trovandosi dannato nel porto, dove perse pezzi e dignità a causa delle esplosioni.
Le fotografie di Blasi, che ritraggono il relitto e l’intervento dei palombari, raccontano una storia di distruzione e resilienza.
In uno scatto, un palombaro, con un sorriso sereno, posa per l’obiettivo di Blasi, un simbolo di speranza in un mondo che desiderava la pace.

L’interesse popolare per il relitto ritrovato è cresciuto grazie a questo bagaglio di memoria storica, che non solo documenta gli eventi cruenti, ma cattura anche l’essenza umana di quegli anni difficili.
La riscoperta della storia del “Sabbia” è un richiamo non solo a un evento tragico, ma anche un opportuno richiamo alla necessità di ricordare le vittime della guerra e le cicatrici profonde che ha lasciato.
La comunità civitavecchiese si è riscoperta coinvolta in questo mistero, contribuendo a dare vita su Facebook a leggende urbane su una nave fantasma che, a distanza di decenni, continua a evocare ricordi e storie di dolore e speranza.

Le immagini di Armando Blasi servono da monito: mentre il tempo scorre, le storie di coraggio e sofferenza devono rimanere vive, affinché le nuove generazioni possano imparare e riflettere su quanto accaduto.
Oltre a celebrare la memoria storica, questa eventuale scoperta riafferma il legame tra Civitavecchia e il suo passato.
Il ritrovamento della nave, che molti definiscono “fantasma”, offre un’opportunità unica per recuperare un capitolo dimenticato della storia locale, e il lascito visivo di Armando Blasi costituisce un patrimonio inestimabile da custodire e valorizzare.
Mentre le autorità locali e gli storici investigano ulteriormente sul relitto ritrovato, la città si prepara a integrare quest’elemento nel suo racconto culturale, onorando così non solo la memoria del “Sabbia”, ma anche quella di tutti coloro che vissero le conseguenze devastanti della guerra.
La nave, ora considerata una “fantasma” rivive attraverso la lente della memoria, desiderosa di essere compresa e rispettata nel profondo del mare di Civitavecchia.
Giorgia Iacomelli
