Oggi abbiamo chiesto di convocare un Consiglio comunale per approvare la variante urbanistica sulla Frasca, che giace nei cassetti del comune da fin troppo tempo.
Lo Statuto del comune e il Testo Unico degli Enti Locali, stabiliscono chiaramente che, su richiesta di un quinto dei consiglieri comunali, la Presidente Emanuela Mari è tenuta a convocare una seduta entro venti giorni; mettendo all’ordine del giorno quanto richiesto.
Ricordiamo che questo atto è stato proposto, dall’allora Assessore Roscioni il 26 aprile scorso; che ha ricevuto già a luglio il parere delle commissioni competenti.
Dopo diversi inspiegabili rinvii, l’atto è approdato in Consiglio comunale il 28 ottobre. Nuovamente rinviato con futili motivazioni (come accaduto per il Consorzio dell’osservatorio ambientale; che invece è già stato approvato in fretta e furia con un colpo di mano assolutamente discutibile da parte della Mari).
Dopodichè c’è stato il Convegno di autocelebrazione della maggioranza all’aula Pucci; al quale non si sono degnati neanche di invitarci e un nuovo voto da parte della Conferenza dei Capigruppo per portare in approvazione la delibera.
A quanto pare il Segretario Comunale in maniera del tutto arbitraria, senza riferimenti di legge, a causa del rimpasto di Giunta, ha fatto ritirare gli atti già ampiamente votati dalle Commissioni. Quindi fatti propri dai Consiglieri comunali, cosa che però non è valsa (giustamente) per gli atti di bilancio portati in aula nella scorsa seduta.
I consiglieri di opposizione: Fabiana Attig, Enzo D’anto’, Marina De Angelis D’Ossat, Marco Di Gennaro, Giancarlo Frascarelli, Alessandra Lecis, Daniela Lucernoni, Vincenzo Palumbo, Marco Piendibene, Patrizio Scilipoti, Carlo Tarantino
Riceviamo e pubblichiamo