“Facciamo chiarezza ed entriamo nel merito, di nuovo, con l’intento di far ben comprendere l’importanza tale provvedimento”.

Replico con piacere al Consigliere del PD Marco Piendibene ed al suo partito in merito alle loro perplessità sull’approvazione del regolamento del Corpo di Polizia Locale riguardante l’armamento.
Facciamo chiarezza ed entriamo nel merito, di nuovo, con l’intento di far ben comprendere l’importanza tale provvedimento.

A seguito della Legge Quadro n.65/86, il D.M. 145/87 è esclusivamente dedicato al porto dell’arma per gli agenti di Polizia Locale con la qualifica di ausiliari di pubblica sicurezza.

È il caso dei nostri agenti a cui anche una sentenza del TAR dell’Emilia Romagna dà ragione dichiarando che qualora non si proceda all’armamento, si lede il diritto dell’operatore alla propria difesa personale. Va infatti ricordato, ed è il nocciolo della questione, che l’art. 1 del D.M. 145/87 dispone che “l’armamento è adeguato e proporzionale alle esigenze di difesa personale”.

Non c’entra quindi il discorso criminalità, anche perché non rientrano tra i doveri d’Istituto del Corpo tali attività, esclusivamente in capo alle FF.OO.

Procedendo nel merito, il comma 2 dell’art. 20 dello stesso D.M. specifica quali siano i servizi da dover svolgere armati: tutti i servizi esterni, i servizi notturni, di pronto intervento e di controllo della casa comunale.

A mio avviso non rientra quindi nell’opinione personale dei singoli portare avanti questo Regolamento sull’armemento, bensì recepire ciò che la Legge prevede, che trova seguito anche nella L.R. e, non ultima, la bozza della Legge Delega all’ attuale governo giunta alcuni giorni fa dal Ministrero dell’Interno.


Oltretutto vi è la richiesta esplicitata dagli agenti che svolgono servizio esterno con una lettera firmata dagli stessi ed il favore (e la non contrarietà di alcuni) dei sindacati più rappresentativi all’interno del Corpo.

Inseriremo in seconda battuta anche la possibilità di sperimentare il teaser.

Non è un fatto ideologico ma di buon senso. Non a caso anche Regioni e Comuni di sinistra, come in Emilia Romagna e Toscana, hanno una efficiente servizio di Polizia Locale con la dotazione dell’arma. E possiamo, perchè no, guardare anche ai nostri più piccoli Comuni confinanti come Tarquina e Santa Marinella che svolgono il servizio armati.

Sulle altre attività che il Consigliere Piendibene rimarca, posso solo dire che le condivido perchè sono complementari e non alternative all’armamento: la polizia di prossimità, il c.d. “vigile di quartiere” e la formazione sono alla base del lavoro di polizia locale e sono attività che nonostante tante difficoltà sono portate avanti.

Si lavora sempre per migliorare. E l’armamento va senz’altro in questa direzione per la sicurezza degli agenti ed una maggior percezione di sicurezza da parte dei cittadini.

Invito tutti i Consiglieri Comunali a riflettere bene, con serietà e serenità, facendo la cosa giusta nel condividere questo provvedimento per il bene dei lavoratori e della Città con un porto che vede milioni di transiti tra crociere, navi dalla Sardegna, Barcellona e Tunisi.

Alessandro D’Amico
Lista Tedesco

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