Uno scenario difficile e una gara di cucina… al contrario.

Dopo il Convegno “Riccio Di Mare tra prelibatezza ed estinzione” che ha avuto luogo venerdì 19 aprile nella bellissima sede della biblioteca della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, all’interno di Forte Michelangelo, vale la pena tornare sull’argomento per sottolineare l’importanza e le implicazioni
dell’evento tenutosi in questa città.

Già in sede di presentazione stampa, la Presidente Gabriella Sarracco della Fondazione Ca.Ri.Civ. che ha
cofinanziato il progetto, aveva sottolineato che questo primo convegno prometteva una grande rilevanza scientifica sia per i contenuti che per l’attenzione finalmente posta su questo importante tassello dell’ambiente marino.

Ma la questione va oltre perché in un momento estremamente critico per la fauna marina ed in particolare per il riccio, finalmente si accendono i riflettori proprio da noi, nella città i cui ricci di mare sono celebrati nell’Arca del gusto di Slowfood, la città che ha subito le razzie dei bracconieri pugliesi
finanziati dalla malavita, ma che ha sperperato con antiche abitudini e abusi, uno tra i suoi più preziosi tesori.

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Tornando ai contenuti emersi dal convegno, dopo una presentazione da parte del C.V.(CP) Michele Castaldo, della Capitaneria di Porto di Civitavecchia, che riveste il compito di contrastare irregolarità e bracconaggio organizzato, e i saluti di Alessandro Ansidoni di Slowfood Food Costa della Maremma laziale e Paola Fratarcangeli in rappresentanza del Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, ha preso la parola Patrizio Vinci che, come rappresentante dei pescatori licenziatari, che monitorano la situazione in mare, ha sottolineato le gravi condizioni riscontrate. “il riccio praticamente non c’è quasi più” ci ha detto “ e gli esemplari che vediamo sono ancora piccoli”.

Vinci, che da dieci anni studia la nostra costa come spesso accade a chi comprende che il proprio lavoro
dipende dalla conservazione, ha lanciato un allarme accorato che ha colpito molto i presenti.

Poi è stato il momento del panel scientifico convocato dalla Comunità Slow Food del Riccio Di Mare di Santa Marinella e Civitavecchia, con il supporto e dell’Associazione CiboFuturo. composto da relatori di
altissimo livello, tra i quali Maissa Gharbi della Commissione Generale Pesca del Mediterraneo – FAO, Sergio Scanu, del Laboratorio Oceanologia UniTuscia, Simone Marzeddu e Luca Muzzioli dell’Università “La Sapienza”.

Le informazioni e i contenuti emersi sono stati giudicati di alto interesse ed hanno grandemente ampliato l’orizzonte di conoscenze necessarie a contrastare i rischi di estinzione dell’echinoderma.

Da parte sua, il Comandante Salvatore Marchese, Capo Servizio Operazione per l’ambiente e difesa costiera, ha condiviso con il pubblico importanti informazioni e considerazioni sullo scenario relativo alla lotta al bracconaggio e fornendo dettagli e numeri.

Insieme alle criticità, il Comandante Marchese ha anche sottolineato le opportunità di collaborazione sia con il corpo scientifico di riferimento, sia con la popolazione locale per attività di sensibilizzazione contro la pesca illegale ed azioni concrete di vigilanza volte a ripopolare la risorsa.

“ Se da una parte abbiamo avuto la conferma di una situazione molto grave” ci ha detto Fabio Buccolini, segretario di Cibofuturo, “dall’altra esperienze e soluzioni in corso di sperimentazione ci hanno offerto un’ampia possibilità di progetti e di speranze di miglioramento.

“Come Comunità del Riccio di Mare,” ha aggiunto il portavoce Angelo Fanton” siamo molto soddisfatti di un incontro che va a riempire un vuoto nella circolazione di informazioni sull’argomento, e di questo ringraziamo tutti quelli che hanno aderito all’iniziativa e l’hanno resa possibile.

Questo convegno, che contiamo di ripetere il prossimo anno per fare il punto sui progressi, ha spaziato dalla descrizione dei rischi del bracconaggio, alla testimonianza del rappresentante dei pescatori fino al contributo delle esperienze che ci vengono da luoghi anche molto vicini, come quelle in corso sull’isola di Procida.”

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Ora” conclude il Portavoce della comunità, “anche se abbiamo dovuto prendere atto di uno scenario drammatico, abbiamo tanti spunti su cui riflettere, tanto lavoro da fare, e alcune speranze da condividere con i tanti cittadini che hanno a cuore il loro mare, affinché condividano con noi le prossime iniziative.

Importante ricordare che la prossima Festa del Riccio, il cui inizio è stato spostato per ragioni tecniche e prevede eventi dal 2 al 5 maggio, vedrà come attrazione principale una gara tra ristoratori per la migliore alternativa al riccio, e cioè si cercheranno vecchie e nuove ricette al sapore di mare per affrontare insieme qualche anno di attesa, dando una chance al riccio di crescere e riprodursi per tornare sulle nostre tavole.

Gli eventi prevedono anche incontri con i cittadini. laboratori per i piccoli, show cooking e altre iniziative. Informazioni su: www.ricciodimare.it

Riceviamo e pubblichiamo

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