Oltre a essere emozionante sul ring, l’ultimo incontro di Marsili lo è stato anche nelle sue parole. L’intervista al campione civitavecchiese

Emiliano Marsili, l'intervista dopo l'ultimo incontro
Emiliano Marsili, le parole emozionate del pugile (Instagram – @emilianomarsili) – Talkcity.it

Cazzotti e vittorie, proprio come la vita spesso ci tratta, ma lui ha alzato i pugni al cielo più volte di quante hanno fatto tanti altri. C’è chi ai primi cazzotti si ritrae, abbassa la guardia e finisce a terra, ma per Emiliano “er Tizzo” Marsili non è mai stato così.

Lui ha, sin dai primi incontri, dimostrato quanto la vita e lo sport vadano presi di petto, come quando i portuali si alzano alle 4 del mattino in pieno inverno e sono obbligati a mandare avanti le attività commerciali di Civitavecchia.

In quei casi la motivazione conta, come anche le necessità di portare uno stipendio a casa. Marsili, che la vita da portuale cell’ha nel sangue, ha portato tutte queste motivazioni sul ring e le ha rese imbattibili.

Col suo metro e sessantanove d’altezza e i suoi 60 kg è riuscito a vincere ben 41 incontri durante la lunga carriera professionistica, iniziata nel 2003. Già nel 2010, poi, ha conquistato il suo primo titolo italiano, mentre a gennaio del 2012 è divenuto campione mondiale per la IBO. In quell’occasione riuscì a battere a Liverpool un sontuoso Derry Marhews.

Il KO tecnico alla settima ripresa permise “ar Tizzo” di portare a Civitavecchia la cintura che lo immortalava nella storia del pugilato come campione mondiale dei pesi leggeri.

Di lì in poi è stata la sua storia e il ring a parlare. Un altro titolo europeo vinto nel 2013 e, infine, gli anni che lentamente si avvicinavano all’ultimo incontro avvenuto proprio nella sua città. Come al solito tantissimi portuali lo hanno sostenuto come non mai.

Dopo questo incontro, Marsili ha deciso di rilasciare un’intervista alquanto toccante, in cui lui stesso ha affermato: “L’ultimo incontro a casa mia mi ha dato sensazioni bellissime”.

Marsili, l’ultimo tango civitavecchiese con un filo di nostalgia

Emiliano Marsili, le vittorie del pugile civitavecchiese
Emiliano Marsili, il campione civitavecchiese (Instagram – @emilianomarsili) – Talkcity.it

Sul sito internet Ultimouomo.com è possibile rintracciare l’intervista intera rilasciata da parte di Emiliano Marsili dopo il suo ultimo incontro. In quell’occasione, il pugile ex campione del mondo ed europeo ha battuto il colombiano Eber Tobar ai punti dopo ben dieci round. Ancora una volta, “er Tizzo” ha alzato le mani al cielo e, poi, ha anche voluto dire la sua in merito alla sua lunga e gloriosa carriera.

Dopo le 42 vittorie, un pareggio e una sconfitta, per ritiro dettato da un’infortunio all’ottava ripresa, è salito sul ring allestito per il suo ultimo tango alla Marina di Civitavecchia. Al suo fianco Federico Zampaglione, ossia l’ex frontman dei Tiromancino.

“Sta a rota di pugilato”, ha affermato nei confronti del suo amico di sempre. “Lui consiglia me sul pugilato e io a lui sulla musica”, ha poi proseguito nell’intervista. Ad accompagnarlo all’ingresso sul ring, infatti, c’era proprio la canzone dei Tiromancino Molo 4. A scriverla è stato quel suo amico che “studia i pugili che neanche io conosco”, ha detto Marsili.

“Ero molto teso, ma solo fino a che non è suonato il gong del primo round”, ha detto il pugile in merito al suo ultimo incontro. “Mi basta un minuto per inquadrare l’avversario e capire cosa devo o non devo fare”, ha poi proseguito, ricordando anche quando ha guardato per la prima volta Tobar. E poi: “Ho sempre saputo come muovermi con le gambe e lo faccio molto, questa è una mia dote”.

Chi conosce bene “er Tizzo”, però, sa quanto per lui siano stati importanti il gancio e il jab sinistro, con cui ha conquistato il titolo mondiale. La tecnica impeccabile, unita con la capacità di combinare difesa e attacco con un’intelligenza sopraffine, poi, gli hanno permesso di conquistare tutti i titoli esposti all’ombra del Forte Michelangelo il 27 settembre 2024.

Il glorioso e anche faticoso passato di Marsili

Infine, un tuffo nostalgico nel passato: “Il pugilato era nel mio destino, sin da quando vinsi dei guantoni all’estrazione della Befana organizzata dalla Compagnia portuale. Iniziai col maestro Peris, poi Massai quando avevo ventisette anni si iniziò a occupare dei professionisti”, (i fratelli Branco), “e mi sono sentito in ombra nella seconda serie. Ho avuto tanto magone e stavo mollando, quando infine il promoter Cherchi mi prese sotto la sua ala”.

L’intervista è stata lunghissima e super emozionante. Non basterebbe un solo articolo a ricordare chi è stato sul ring e nella vita Marsili. Di certo, però, la speranza è che possa trasmettere alle generazioni future almeno un po’ delle sue doti. In tal modo, ci permetterebbe ancora di sognare come civitavecchiesi e come sportivi.

Michelangelo Loriga

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