L’On. Alessandro Battilocchio (FI): “Si apre il prossimo 26 Luglio un nuovo percorso con il territorio di Civitavecchia protagonista. Saremo all’altezza della sfida”

“Sono davvero soddisfatto: parte ufficialmente il Comitato di coordinamento, sotto l’egida del Governo, per garantire la giusta considerazione al territorio di Civitavecchia (e Brindisi) nella fase post-carbone di transizione energetica.

Grazie all’emendamento a mia prima firma, assieme al collega D’Attis, l’attenzione specifica verso Civitavecchia ed il territorio non è più lasciata alla buona volontà di questo o quel rappresentante istituzionale ma è prevista in una norma dello Stato.

Qualche giorno fa il Ministro Urso mi aveva garantito in Aula l’imminente avvio del Comitato ed oggi è arrivata la convocazione per Mercoledì 26.

Il comitato vedrà la partecipazione, oltre che del Governo, di Comune, Provincia, Regione e delle parti sociali. Si avvia istituzionalmente un percorso che, anche con il supporto governativo, dovrà rendere sempre più Civitavecchia area pilota e terreno per progetti innovativi, nel contesto della svolta green che il nostro Paese ha imboccato.

Come rappresentante di questo territorio, sono davvero soddisfatto e sono certo che tutte le forze vive saranno all’altezza di questa sfida che guarda al futuro” ha dichiarato Alessandro Battilocchio, deputato del territorio, primo firmatario della norma di legge che istituisce un comitato di coordinamento ad hoc sulla transizione post-carbone a Civitavecchia.

Riceviamo e pubblichiamo

Un pensiero su “Civitavecchia. Il Governo allo studio della fase post-carbone”
  1. Ma è davvero così difficile studiare ed approfondire questi argomenti e magari, finalmente, rendersi conto che è davvero inopportuno cavalcare fuorvianti ideologie che non fanno altro che aumentare i problemi per il Paese.
    L’Italia è un Paese notoriamente povero di materie prime e che necesiterebbe di veramente diversificare ed equilibrare le Fonti di Energia pert la produzione elettrica nel ns. Paese, con vantaggi davvero opportuni:
    1 – ridurre il costo dell’elettricità per tutti i consumatori;
    2 – sostenere le picole e medie industrie manifatturiere (l’ossatura del Paese), a beneficio dell’occupazione, del benessere e della competitività;
    3 – sensibilmente migliorare la sicurezza strategica Paese (per rendersene conto basterebbe confrontare la situazione Italia e compararla ai Paesi G7 e G20).
    Auguriamoci che prima o poi qualcuno lo faccia.

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