Un esercito di ragazzi e ragazze che, indipendentemente dal colore politico, mette in campo dedizione e passione

In un’Italia in cui i giovani sembrano allontanarsi sempre più dalle istituzioni e dalla politica, accusate di scarsa credibilità e incapacità di rispondere ai bisogni reali, Civitavecchia rappresenta un’eccezione.
Qui, infatti, si respira un fermento politico che coinvolge ragazzi e ragazze fin dai banchi di scuola, in un percorso che non conosce bandiere uniche ma che unisce passione, dedizione e il desiderio di incidere nella vita pubblica.

Non è un caso che proprio da Civitavecchia sia nato uno dei più grandi movimenti della Rete degli Studenti Medi, che ha visto attivisti locali approdare fino ai vertici nazionali.
Una testimonianza di quanto l’impegno civico dei giovani cittadini non sia un fenomeno isolato, ma una vera e propria tradizione radicata.

Negli ultimi giorni, i Giovani Democratici di Civitavecchia sono saliti agli onori della cronaca nazionale grazie al progetto “Gemellaggio per Gaza”, un’iniziativa che ha trovato spazio nei consigli comunali di diversi comuni italiani.
Una dimostrazione di come idee nate localmente possano assumere rilevanza nazionale, ponendo Civitavecchia come laboratorio politico giovanile.

Ma il dinamismo non riguarda soltanto l’area progressista.
Sul fronte opposto, Gioventù Nazionale (Fratelli d’Italia) vanta un gruppo giovanile attivo e in crescita, con circa 70 iscritti che lavora in sinergia con il litorale nord.

“Da settembre vedremo i primi risultati e ad ottobre ci saranno i congressi provinciali”, fanno sapere dal coordinamento, segno di un percorso di riorganizzazione strutturata.
Accanto a loro Lega Giovani e Giovani Azzurri (Forza Italia) portano avanti battaglie e progetti che testimoniano come il pluralismo politico non sia solo una parola, ma una realtà concreta.


Unico in tutta Italia l’appuntamento nazionale sulle colline tolfetane dove Forza Italia si ritrova per parlare solo di giovani.
Neppure il Movimento 5 Stelle è rimasto indietro: negli anni ha saputo valorizzare l’impegno dei più giovani, portando in Consiglio Comunale il ventiduenne Fustaino,
esempio di come l’attivismo possa tradursi in rappresentanza istituzionale.

Se è vero che alcuni di questi ragazzi nutrono legittime ambizioni di carriera politica, è altrettanto importante sottolineare il valore di chi porta avanti l’attivismo senza aspettarsi nulla in cambio.
Qualcuno lascia alle prime difficoltà, ma in molti dedicano tempo, energie e sacrifici alla collettività, mossi da ideali e da un senso di responsabilità che oggi merita di essere riconosciuto.

Troppo spesso le cronache locali raccontano di giovani coinvolti in risse o episodi di degrado.
Ma c’è anche – e soprattutto – un altro volto della gioventù civitavecchiese: quello di un esercito di ragazzi e ragazze che scelgono di spendersi per la comunità, costruendo legami di amicizia e serietà, e tenendo viva la politica come strumento di partecipazione e cambiamento.

Civitavecchia ci insegna che la politica, quando incontra la passione dei giovani, può tornare ad essere terreno di confronto, crescita personale e impegno civico.
In un momento in cui la disaffezione sembra prevalere, questa città rappresenta una controtendenza positiva: un esempio da raccontare, sostenere e valorizzare.
Corrado Orfini
