Futuro industriale a Civitavecchia: una città sospesa su intenti senza presupposti reali

Anche oggi, ancora, il Sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, ha espresso con entusiasmo la sua convinzione che il futuro industriale della città sia intimamente legato al progetto di eolico off-shore.

Tuttavia, ci si interroga su quali basi poggi questa certezza, considerando una serie di fattori che sembrano contraddire le sue affermazioni.

Il Ministero della Transizione Ecologica ha già delineato i siti prioritari per lo sviluppo dell’eolico marino, puntando su aree davanti a Trapani e Brindisi.

A dispetto di questa scelta strategica, persistono dubbi anche su quei territori, con segnalazioni di problematiche burocratiche e logistico-ambientali.

Civitavecchia, purtroppo, non è nemmeno presa in considerazione tra le opzioni praticabili, sollevando interrogativi sulla plausibilità delle affermazioni del Sindaco.

In aggiunta, appare sorprendente che, ad oggi, non sia stato fatto alcun investimento concreto per avviare l’iter di monitoraggio necessario.

Si parla di un massimale di 10.000 euro, giustificato per l’installazione di una semplice boa in grado di monitorare la qualità dei venti.

Questo semplice passo risulta fondamentale per supportare le teorie di un futuro sviluppo industriale.

Eppure, non ci sono tracce di interesse reale o investimenti nella zona.

Un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla conformazione dei fondali marini di fronte a Civitavecchia.

Le caratteristiche geografiche della zona sembrano rendere inadeguato il sito per un efficiente sviluppo di impianti eolici off-shore, dato che alle distanze consentite per tali progetti il mare sarebbe troppo profondo.

È evidente che, sebbene l’idea di un’economia sostenibile e innovativa sia auspicabile, la città di Civitavecchia richiede risposte certe e concrete, non illazioni o progetti privi di fondamento.

I cittadini e le istituzioni locali meritano un dibattito trasparente e informato, che affronti in modo pragmatico le reali possibilità di sviluppo economico, lasciando da parte annunci poco credibili e privi di basi solide.

Civitavecchia ha bisogno di un piano industriale chiaro e fattibile, e non di sogni o proposte vaghe.

È tempo di un approccio serio, in grado di attrarre investimenti autentici e costruire un futuro basato su dati concreti.

La città chiede di più: risposte tangibili, una visione realistica e progetti che possano finalmente tradursi in opportunità concrete.

Corrado Orfini

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