Firmato il “Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo dell’Inclusione Sociale, Lavorativa e Formativa per Persone con Disagio Psichico-Sociale” da ASL Roma 4 e Unindustria

Firmato ieri mattina, presso la sede Unindustria Civitavecchia, il “Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo dell’Inclusione Sociale, Lavorativa e Formativa per Persone con Disagio Psichico-Sociale” da ASL Roma 4 e Unindustria

Apre l’evento Cristiano Dionisi, Presidente Unindustria Alto Lazio: “Io ed i miei collaboratori abbiamo partecipato alla redazione di questo protocollo d’intesa. È stato un percorso bello quello che abbiamo intrapreso con la dott. Matranga“.

Ma a cosa mira nello specifico questo protocollo?

“Abbiamo cercato di ispirare la possibilità al legislatore di poter supportare anche i percorsi formativi alla base dell’individuo per il suo inserimento lavorativo, così come per le persone in azienda preposte ad accoglierlo.

Questo percorso è sperimentale e speriamo possa essere allargato anche alle altre nostre sedi del Lazio.

L’obiettivo è sensibilizzare le aziende associate per attivare percorsi specifici al fine dell’inserimento per persone con disagi psico-sociali.

Non ho dubbi – conclude il Presidente – sul fatto che avremo risultati positivi: abbiamo già avvertito alcune aziende e abbiamo già delle adesioni tra cui ENEL, che ci ha confermato la volontà di sottoscrivere il protocollo insieme alla Asl”.

Le parole della dott.ssa Cristina Matranga, Direttore generale Asl Roma 4

“In questa comunità si può fare rete. Siamo vicini a Roma e il contesto di questo distretto per dimensioni e caratteristiche su presta a fare community building. Questo protocollo significa davvero tanto”

Intervenuto anche il Dott. Nicola Casarella: “È un momento importante perché può segnare l’inizio di una grande collaborazione: ringrazio Unindustria e la dott.ssa Matranga che ha avuto l’energia per portare avanti questo progetto, scegliendo l’interlocutore giusto.

Questo per noi operatori sanitari è importante e rappresenta fornire qualcosa di concreto, in quanto l’inserimento sociale e lavorativo deve essere uno degli approdi finali della terapia.

Il lavoro diventa riabilitativo nel momento in cui da un ruolo, dignità, relazioni e torno economico. noi come operatori abbiamo strutturato una vasta esperienza in tal senso, valutando aspetti positivi e difficoltà.

Assistente sociale: oggi si realizza un sogno, lavoriamo da tanti anni per i tirocini e ci mancava l’ultimo pezzo per far sì che l’esperienza lavorativa si concretizzasse per i nostri pazienti.

Il nostro lavoro di servizio sociale risponde già ad un mandato istituzionale che prevede l’inserimento sociale del paziente ; negli anni ci siamo spesi molto e abbiamo costruito una rete importante, con molte porte chiuse ma tante altre aperte.

Molto interessante è l’idea della formazione dei datori di lavoro, per tutelare tutti in questo progetto. Le criticità sono avere aziende disponibili è possibilità che l’utente possa avere la certezza di lavorare. Questo è lo scopi finale di ognuno di noi per essere cittadini attivi che possono dare il proprio contributo.

Carola: le difficoltà nonostante siano molti anni che ci battiamo per questa missione sono tante; molte di queste persone sono capaci di dare tanto attraverso forme di ricerca occasionali e troppo spesso a breve termine, il che spesso può essere controproducente o regressivo per la persona.

Un percorso che abbia già una condivisione sui processi da attivare e collegamenti concreti e operativi per raggiungere risultati.

Nicole Ceccucci

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