Il 40enne arrestato a Civitavecchia per traffico di droga aveva tentato la fuga. L’errore gli è stato fatale.
Ancora una volta, la nostra città è protagonista di un fatto di cronaca alquanto grave. Il protagonista è un 40enne, il quale è stato arrestato per traffico di droga e fa parte di un’organizzazione criminale ben consolidata. L’uomo aveva tentato la fuga ma un errore gli è stato fatale e gli agenti sono riusciti a rintracciarlo.
Non è affatto la prima volta che Civitavecchia finisce sulle pagine di giornale per via di arresti di questo tipo. Essendo una città di porto, sono tantissimi i trafficanti che si trovano a circolare fra le vie cittadine e, talvolta, vengono arrestati perché rintracciati da parte delle forze dell’ordine.
Uno dei luoghi in cui avvengono maggiormente le individuazioni è proprio il porto, via vai di passeggeri delle navi che arrivano da ogni luogo del mondo.
A dare il via all’operazione è stata la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la quale ha emesso il 3 settembre scorso ben 42 misure cautelari nei confronti di alcuni membri di un’organizzazione criminale.
Le indagini sono state complicatissime, anche perché è stato utilizzato un metodo di pagamento da parte dei clienti degli spacciatori alquanto innovativo.
Arrestato 40enne a Civitavecchia, rintracciato attraverso operazioni sofisticate
La fuga da parte del 40enne è stata monitorata e ha smosso le forze dell’ordine a livello internazionale. Dopo esser state emesse le misure cautelari, infatti, l’uomo si era dato alla fuga ed è stato rintracciato in Spagna, grazie anche al supporto delle autorità di frontiera.
La fuga è durata un paio di settimane e al suo rientro in Italia, avvenuto al porto di Civitavecchia, è stato catturato da parte dei Carabinieri. Dopodiché, il 40enne di Aversa è stato portato al carcere di Civitavecchia, in attesa di sviluppi legati alla situazione legale che lo vede come protagonista.
L’errore dell’uomo nel voler far ritorno in Italia gli è stato fatale. Pur avendo tentato di nascondersi in Spagna, il Nucleo Investigativo di Caserta è riuscito a rintracciarlo tramite alcune operazioni di monitoraggio e di intelligence.
Anche il rientro è stato monitorato ed è stato fondamentale il supporto e le informazioni forniti da parte delle autorità di frontiera.
L’organizzazione criminale di cui farebbe parte l’uomo è ben radicata ed estesa in Campania. Utilizzava un metodo di pagamento innovativo che si basava sull’uso di POS, i quali erano accessibili anche ai pusher.
In tal modo, i clienti potevano acquistare droga come se stessero acquistando dei beni legittimi in un esercizio commerciale. Questo approccio ha deviato le indagini, divenute complicatissime nel tempo visto che le transazioni apparivano come regolari.
Michelangelo Loriga