“Dopo otto mesi di silenzio…” i cittadini si sfogano sui social

Il cielo si è aperto per pochi minuti, ma tanto è bastato per trasformare alcune strade della città in veri e propri canali.

L’ennesima bomba d’acqua ha fatto riesplodere un’emergenza mai risolta: fogne occluse, fossi abbandonati, acque nere dentro case e garage,

in particolare nel quartiere di San Gordiano, già devastato dal violento nubifragio del 25 ottobre 2024.

E proprio quel giorno ritorna ossessivamente nei post carichi di rabbia e disperazione dei residenti, che sui social, soprattutto su Facebook, denunciano un immobilismo inaccettabile:

Dopo quello che è avvenuto il 25 ottobre, nessuno ha fatto niente!”,
10 centimetri d’acqua di fogna in casa, è una vergogna!”,
Devono dirci se dobbiamo solo stare zitti e aspettare il prossimo allagamento!”.

Immagine dello scorso Ottobre 2025

La zona di San Gordiano sembra essere diventata l’emblema di una città lasciata a se stessa.

Le caditoie intasate, le fognature senza manutenzione e l’assenza di un piano strutturale per il deflusso delle acque fanno sì che ogni precipitazione diventi una minaccia concreta.

Non vogliamo sapere se è colpa di questa o delle amministrazioni precedenti – scrive un utente – ma non è più tollerabile ignorare questi problemi.

I soldi pubblici vanno destinati alle emergenze vere, non a interventi estetici o di facciata”.

In molti puntano il dito su una gestione delle risorse che definiscono “scellerata”, chiedendo trasparenza sull’utilizzo dei fondi e interventi immediati, non solo promesse o sopralluoghi “dopo il disastro”.

Il “day-after” lascia dietro di sé famiglie esauste, garage allagati, mobili da buttare e, soprattutto, un senso di impotenza crescente.

Anche questa volta, la pioggia non è stata straordinaria. Eppure, ha fatto riemergere falle che tutti conoscono e che nessuno sembra voler affrontare.

Civitavecchia è diventata ‘Venecchia’ – ironizza amaramente una residente – e noi paghiamo tasse salate per ricevere solo disagi”.

La richiesta che arriva dai cittadini è netta: non si può più aspettare che succeda qualcosa di tragico.

È necessario mettere in sicurezza i quartieri più fragili, pianificare la pulizia ordinaria di fossi e caditoie, e soprattutto ascoltare i cittadini, che da anni raccontano il degrado di queste aree ben prima che diventi cronaca.

A San Gordiano – ma non solo – la misura è colma. E l’indifferenza istituzionale rischia di trasformarsi presto in protesta civile.

TalkCity.it Redazione

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