In realtà non riconoscibile, così come gli altri attori, visto che il testo di colui che viene indicato come il
principale esponente della Commedia nuova dell’Ellade, Menandro appunto, saccheggiato poi da autori
più celebri come Plauto e Terenzio, viene rappresentato con delle enormi maschere che nascondo i visi
dei personaggi.
Maschere grandi una volta e mezza la faccia, repliche fedelissime delle 44 ritrovate pressoché integre negli anni ’70 a Lipari e attribuite proprio alla “Samia” di Menandro.
Uno spettacolo insolito, nel quale il movimento stilizzato degli attori “mascherati”, dopo l’iniziale
sorpresa, cattura via via l’attenzione dello spettatore, anche per le tematiche modernissime della
commedia.
Risulta quindi evidente come in fondo sia una sorta di archetipo della commedia contemporanea, della
fiction.
E quindi la risposta del pubblico, superate le diffidenze di uno spettacolo in cui si usano maschere,
oggetto che viene reputato per teatro destinato ai bambini, alla fine è sostanzialmente positiva e divertita,
vista la comprensibilità degli argomenti e la fruibilità della trama>.
Insomma, un’opera raffinata ma allo stesso tempo molto leggera e godibile proprio perché tratta di
problemi familiari.
Tutti temi sovrapponibili non solo al teatro contemporaneo, ma alla vita di ogni giorno.
Una commedia da non perdere per la bravura di regista e attori, per la sua originalità e per la possibilità di assistere a uno spettacolo diverso e sicuramente attraente.
Il botteghino del Gassman a largo Italo Stegher 2, è aperto tutti i giorni dalle 17 alle 20 ed è ancora possibile acquistare anche i convenientissimi abbonamenti a 5 o 10 spettacoli.
Senza dimenticare il “Giovedì pazzo”, pomeriggio in cui la direzione del teatro offre i biglietti di alcuni spettacoli a prezzi scontatissimi.
Per informazioni tel. 328/1224154, email www.nuovosalagassman.it.
Riceviamo e pubblichiamo