Stava guidando lentamente su viale Fregene, a bordo di un furgone dall’aspetto ordinario, ma qualcosa nel suo comportamento ha attirato l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Campo di Mare.
Era la tarda mattinata quando i militari hanno deciso di fermarlo per un controllo. L’uomo, un cinquantenne del comprensorio, non ha opposto resistenza.
Nulla di anomalo nell’atteggiamento, ma è stato il veicolo a rivelare un quadro diverso. Nel vano posteriore i carabinieri hanno trovato un coltello da cucina, un piede di porco lungo mezzo metro e un machete di circa 40 centimetri.
Oggetti potenzialmente pericolosi, ben conservati e tutt’altro che casuali. Il materiale è stato sequestrato e l’uomo denunciato a piede libero per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere.
La vicenda è ancora in fase d’indagine e, come previsto dalla legge, l’indagato è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.
Non risultano, al momento, collegamenti diretti con episodi criminali recenti, ma la presenza di simili strumenti in un veicolo in transito solleva dubbi e impone verifiche.
Da Milano a Napoli, passando per Verona e Piacenza, il machete sta diventando il simbolo tagliente di un disagio che scivola sotto pelle, ma poi esplode in strada.
Non è più solo un oggetto da film o un attrezzo esotico: è un’arma reale, concreta, che compare nei centri urbani, tra la gente, spesso all’improvviso.
Negli ultimi mesi, le cronache italiane hanno registrato una sequenza inquietante di episodi: giovani e adulti, armati di lame lunghe e affilate, fermati o arrestati in pieno giorno, talvolta dopo aver minacciato o aggredito passanti, automobilisti o coetanei.
Ogni caso ha una sua storia, ma tutti raccontano la stessa crepa: un filo di rabbia, solitudine, marginalità che attraversa le nostre città e prende forma in una mano armata. Una tendenza che non possiamo più ignorare.
Dino Tropea TalkCity.it Cerveteri
Dino Tropea è scrittore e autore di tre libri: Lasciato Indietro (Armando Editore), Ombre e Luci di un Cammino (Laura Capone Editore) e Il regno sommerso di Coralyn (VJ Edizioni Milano). La sua scrittura, empatica ed evocativa, intreccia narrativa, poesia e riflessione sociale, con un’attenzione particolare ai temi della resilienza, della memoria e della speranza.
Oltre all’attività letteraria, è redattore per Mondospettacolo.com e TalkCity.it, dove racconta eventi, musica, teatro e cultura con uno stile coinvolgente e appassionato. Cura progetti editoriali come curatore letterario e conduce programmi radiofonici che danno voce a storie di rinascita, arte e impegno sociale.
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