Civica: “Enti locali hanno il dovere di attivarsi, ma sono in colpevole ritardo”

Cerveteri Civica.

Ogni inverno si ripete, puntuale come il Natale, la stessa storia. Il mare si prende la costa, mareggiata dopo mareggiata, metro dopo metro.

Ma non parlateci di emergenza, non parlateci di eccezionalità e, soprattutto, non parlateci di soluzioni localizzate. Perché forse non c’è evento più prevedibile, previsto ed esteso di questo.

In un paese come l’Italia, l’erosione è un problema aggravato da decenni di urbanizzazione e antropizzazione delle spiagge, con l’inarrestabile sfregio alle barriere naturali che potrebbero proteggerle.

Cementificazione, tombamento dei fiumi, danni alla vegetazione, azzeramento delle dune che vengono livellate, “pulite” per esigenze ludiche o balneari e per mega eventi fuori contesto.

Un problema che negli anni è stato affrontato con soluzioni spesso inadeguate.

Gli enti locali hanno il dovere di attivarsi perché siano messe in atto misure di protezione, ma sono in colpevole, colpevolissimo ritardo.

L’amministrazione di Cerveteri, praticamente sempre la stessa dal 2012, ha promesso molto in questi anni ma si è distinta per inadeguatezza e mancanza di trasparenza.

A settembre 2020, in particolare, la giunta Pascucci delibera di chiedere i fondi stanziati dal Ministero dell’Interno per la mitigazione del rischio idrogeologico.

L’importo relativo all’erosione è pari a 1.332.922 euro e nell’atto (nr. 93 del 10/9/20) si legge:

 “La forte erosione sul litorale del Comune di Cerveteri pone in pericolo un tratto di costa colmo di risorse ambientali, storiche e turistiche.

Aggravata successivamente dagli interventi messi in atto dal Comune di Ladispoli che, al fine di arginare l’erosione nel suo tratto di costa, ha posto dei frangiflutti che hanno ulteriormente accresciuto l’erosione di quella del Comune di Cerveteri-

La necessità di provvedere alla messa in sicurezza del litorale compromesso dall’edificazione della costa, per un tratto di circa 4 km, nonché dal livellamento delle dune ad opera dell’agricoltura estensiva, ha comportato il disperdersi nell’ambiente di enormi quantità di riserve dunali e la perdita della biodiversità vegetale della costa.”

Alla base delle molteplici cause individuate è evidente la mancanza di attenzione verso la preservazione delle barriere naturali del litorale.

Assistiamo una volta di più all’ipocrisia di una giunta che poco prima, nel 2019, aveva permesso il livellamento delle formazioni prato-dunali a Campo di Mare, mai ripristinate nonostante le promesse, per metterle a disposizione del Jova Beach Party.

Mega evento che nel 2022 è tornato portando tir, infrastrutture e sessantamila persone a insistere per giorni sulla stessa spiaggia, a due passi da un’Oasi protetta.

La richiesta di fondi è stata finalmente una scelta nella giusta direzione, anche se tardiva.

Tuttavia, alle buone intenzioni non sono seguiti i fatti: i soldi non sono stati ottenuti, per errori nella trasmissione della documentazione necessaria. 

Ne avevate sentito parlare? Avete sentito qualcuno rispondere alle richieste di chiarimento nei consigli comunali? Avete sentito qualche sindaco chiedere scusa per l’errore? Ovviamente no.

Ci chiediamo, ora che sono passati più di tre anni dallo studio alla base di quel preventivo e che la situazione è peggiorata a vista d’occhio, quali intenzioni abbia questa amministrazione.

In campagna elettorale aveva promesso l’ottenimento di quei soldi e recentemente ha anche firmato una Carta dei comuni custodi delle dune costiere mediterranee, prendendo un impegno proattivo nella protezione del litorale.

Come cittadini chiediamo di studiare, in sinergia con Ladispoli, le soluzioni più efficaci per entrambi i Comuni, visto che non si può confinare l’azione del mare.

Ma, soprattutto, chiediamo che le promesse diventino fatti, senza perdere altro tempo.

Non si può più aspettare.

Alessandro Magnani con Cerveteri Civica

Riceviamo e pubblichiamo

Università agraria civitavecchia talkcity

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