Scoperti il 27 novembre 2025 a Fidene decine di alloggi Ater svuotati, subaffittati o convertiti in micro-B&B. Un nuovo capitolo di una rete sommersa che da mesi sottrae case destinate all’emergenza abitativa
Lo scorso 27 novembre 2025, durante un controllo congiunto nel complesso Ater di via Sergio Tofani a Fidene (Roma), le forze dell’ordine hanno scoperto una situazione che va ben oltre la semplice occupazione abusiva:
appartamenti popolari liberati, riallocati in nero e riconvertiti in micro-strutture ricettive, con flussi di ospiti a rotazione e persino serrature elettroniche installate senza autorizzazione.

Nel blitz sono state identificate 73 persone, tra cui 24 minori; un uomo è stato arrestato perché ricercato.
I tecnici di Areti hanno riscontrato otto allacci elettrici abusivi, segno di un utilizzo continuativo e organizzato degli alloggi.

Il dato che inquieta è la continuità: già nel febbraio 2024 erano emersi casi di appartamenti Ater trasformati in affitti brevi gestiti a distanza, alcuni persino via Ibiza da assegnatari assenti dal territorio.
L’episodio di Fidene sembra ora confermare l’esistenza di un sistema stabile e ramificato, capace di sottrarre alloggi pubblici alle graduatorie e reimmetterli nel mercato parallelo dell’ospitalità occasionale.

Il silenzio mediatico che avvolge la vicenda pesa quanto i fatti: Roma continua a registrare migliaia di famiglie in attesa di una casa, mentre il patrimonio pubblico scivola verso l’illegalità minuta, invisibile, quotidiana.
Una crepa che non fa rumore, ma che racconta con chiarezza lo stato reale della città.
Maria Laura Platania

Riceviamo e pubblichiamo
