Su alcune foto, riguardanti questa giornata, scattate pochi giorni fa, ho letto frasi del tipo “salviamo il pianeta!” “No planet B!” (e per fortuna! altrimenti distruggeremmo anche quello).
Riflettendo su questi imperativi, salta agli occhi un grave equivoco: non è in pericolo la Terra! Essa continuerà a girare intorno al Sole per altre centinaia di migliaia di anni, finché la stella principale non si spegnerà, finché l’equilibrio, l’attrazione dei pianeti del sistema solare non si interromperà!
La specie umana, apparsa per ultima, in poco tempo ha divorato tutto, come una pianta infestante, ha occupato tutti gli spazi; con un’avidità egoistica ha pensato che tutto fosse a sua disposizione e potesse prenderlo a piene mani per soddisfare un desiderio sfrenato di possesso.
Siamo noi che ci estingueremo, perché avremmo prosciugato ogni risorsa che la Terra avrebbe potuto offrirci!
La Terra sopravviverà nonostante noi, oltre la nostra scomparsa; saprà come decomporre e riciclare la plastica che l’ha sommersa, elaborare il petrolio e gli altri inquinanti e riassorbirli; impiegherà centinaia di anni, ma tornerà ad avere un’atmosfera respirabile.
Forse con noi, o tramite noi, altre specie si estingueranno, perché privati del cibo di cui nutrirsi, perché saranno state uccise da noi per motivi… banali.
La Terra nella sua generosità ci ha sfamato, aiutato a proteggerci, ma ora non può più accontentare la nostra sfrenata avidità – è una questione etica e valoriale.
Dunque, dobbiamo correre al riparo per noi, per i nostri figli e nipoti. Eppure, nonostante questo pericolo, presente, facciamo “spallucce”, facciamo finta di non capire e continuiamo ad inquinare. “Tanto cosa m’importa come sarà la Terra una volta che sarò morto?
Perché preoccuparmi ora! E poi cosa posso fare?” A proposito di questo, recentemente ho visto foto di parchi, boschi dopo il pic-nic fuori-porta di Pasquetta: cartacce, bottiglie, sacchi lasciati ovunque.
“Eh, ma non c’erano i contenitori per i rifiuti! Non c’erano i vigili per le multe! Dai, è tutto biodegradabile!” (Certo chi preposto avrebbe potuto immaginare la discesa delle “orde barbariche” e prendere per tempo provvedimenti, posizionando contenitori per rifiuti e quant’altro).
Tutto parte da lì e un giorno all’anno per ricordarci della Terra non basta. La realizzazione dell’Agenda 2030, la transizione ecologica, l’autonomia energetica, un paese green con solo fonti rinnovabili si realizzerà solo…
Un’utopia? No, se pensiamo che ognuno di noi può contribuire al cambiamento. Tutto parte da noi, da piccoli gesti quotidiani, dalla personale consapevolezza che ogni singola nostra azione può influenzare il corso delle decisioni politiche.
Comunque una buona notizia: in questi giorni, dopo 14 anni, è entrato in funzione il primo parco eolico nel golfo di Taranto. Possiamo migliorarci!
Carla Celani