Importante incontro, venerdì scorso, al Frantoio dell’Università Agraria di Allumiere, sul tema “Olivocoltura”. Presenti, oltre ovviamente all’Agraria padrone di casa col Presidente Pietro Vernace; il suo vice Daniele Cimaroli; l’Assessore alle politiche agricole del Comune di Allumiere Paolo Travagliati; i fratelli Alessandro e Pietro Scibilia dell’Azienda Olitar di Tarquinia; Angelo Murri Agronomo e direttore del Frantonio di Tuscania.
La qualità, l’identità e il legame al territorio, sono i punti fondamentali per il rilancio di un settore che, tanto deve alla nostra terra e tanto chiede. Da qui l’importanza di avvalersi, da parte dell’Università Agraria di Allumiere, sempre molto attenta all’aspetto qualitativo per una buona riuscita commerciale; di persone professionali ed altamente qualificate in un settore dove ci sono davvero molte opportunità di crescita.
da Wikipedia.com: L’olivicoltura si riferisce a tutte le tecniche riguardanti la coltivazione della pianta di olivo.
Modernamente, ci si riferisce all’attività dell’intera filiera, che comprende numerose figure professionali ed attività produttive, a partire dal vivaista; propagatore di materiale genetico di base (come le piantine necessarie per nuovi impianti); per concludersi con la distribuzione commerciale del prodotto finito; passando quantomeno attraverso la figura del coltivatore e del trasformatore industriale (il frantoiano).
Traguardo importante, sicuramente, entrare nel marchio dell’IGP Roma. Un traguardo che le consentirebbe di avvalersi dell’opportunità di mettere in etichetta il Colosseo, certi che sotto la spinta di questa immagine mondiale arriverebbero importanti opportunità economiche.
Intanto, in vista delle ormai prossime elezioni per il rinnovo delle cariche Sociali, Il Consiglio Universitario in data 19 gennaio u.s. ha approvato il nuovo Statuto dell’Ente che regolarizzerà la vita associativa per i prossimi anni.
Sarà compito dei nuovi organi istituzionali, che saranno eletti con le regole del nuovo statuto nel corso del 2022, procedere anche al rinnovo dei regolamenti, soprattutto quello dell’uso dei beni previsto dall’ art. 43 del R.D. 332/1928. Se il citato R.D. e la legge 1766/1927 sono rimasti immutati, è pur vero che in materia di uso civico si è pronunciata recentemente la Corte Costituzionale incidendo fortemente sulla normativa regionale varata nel corso degli anni.
Pertanto, anche gli strumenti regolanti la gestione interna in materia di uso civico esigono un allineamento ed una stretta corrispondenza con le massime giurisprudenziali.
Lo statuto sarà pubblicato sul sito universitario in modo che chiunque possa prenderne visione.