In occasione dell’incontro con la ciclista amatoriale Orietta Casolin, Camilli dice: “Occupazione femminile ed equità salariale fondamentali per raggiungere la parità di genere”

Si è appena conclusa, presso la sede di Unindustria a Roma, l’ultima tappa dell’itinerario della ciclista amatoriale di Portogruaro Orietta Casolin; che con il suo progetto, “una corsa per un’amica”, ha intrapreso un percorso di oltre 870 km in bicicletta, per spronare le donne vittime di violenza a chiedere aiuto, senza temporeggiare.

Orietta Casolin è stata accolta da una rappresentanza molto significativa di imprenditrici ed imprenditori di Roma e del Lazio; oltre che dal Presidente Angelo Camilli, che ha convocato proprio oggi il Consiglio Generale di Unindustria, in vista della tappa finale di questa iniziativa.

A fare da cornice all’arrivo della ciclista, un’Unindustria tinta di rosso, con panchine e scarpe rosse: colore simbolo della lotta contro la violenza sulle donne: per mantenere vivo il ricordo delle vittime di femminicidio.

FAS
Angelo Camilli Presidente di Unindustria

“È un grande onore accogliere, insieme a tutto il Consiglio Generale di Unindustria, Orietta Casolin

– ha dichiarato Angelo Camilli Presidente di Unindustria –

nell’ultima tappa della sua “Corsa per un’amica” e siamo anche orgogliosi che questa iniziativa sia stata sostenuta da un’importante Associazione del nostro sistema come Confindustria Venezia-Rovigo.

Il tema rimane, purtroppo, drammaticamente attuale e iniziative come quelle di Orietta Casolin aiutano a ricordare che la prevaricazione contro le donne non può essere una riflessione limitata alla sola giornata del 25 novembre.

È un problema sociale e culturale che riguarda anche il mondo produttivo e quello del lavoro.

L’occupazione femminile e l’equità salariale sono questioni fondamentali per spezzare legami tossici di sudditanza e raggiungere una parità di genere reale.

Non avere un reddito, a volte, è il principio della spirale di violenza da cui vengono travolte ancora molte donne.

Solo il 27% delle donne denuncia e una vittima su tre è a reddito zero.

Non è un caso che il Premier Draghi nelle dichiarazioni di oggi, in cui indica come priorità del governo la tutela delle donne, citi anche le misure per favorire l’indipendenza economica.

Il contrasto alla violenza non passa solo dalla repressione decisa dei comportamenti individuali, ma è un percorso collettivo in cui tutte le parti sane della società, quindi anche i corpi intermedi come i nostri, devono fare la propria parte.”

Comunicato stampa

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