Scrittori da bere a Torrimpietra: Elisa Fazzino, Giulio Tremonti, Simonetta Bisi e Franco Cardini tra letteratura, geopolitica e pensiero critico.

Quando un castello diventa un libro aperto, le cantine si trasformano in pagine e il vino in inchiostro, allora resta solo da leggere con tutti i sensi.

Così è stato ieri sera al Castello di Torrimpietra per il terzo appuntamento del format Scrittori da bere e Musica da assaggiare, che ha richiamato un pubblico numeroso e attento, desideroso di lasciarsi condurre tra storie, musica e sapori.

Il progetto, nato da un’idea di Daniela Brancati, presidente del MIC, con la direzione artistica di Carlo Capria e il coordinamento di Loredana Gelli, continua a dimostrare che la cultura, se intrecciata a territorio e convivialità, diventa esperienza viva.

Tra le opere presentate vi erano contributi diversi e complementari, ciascuno capace di illuminare un frammento del nostro tempo.

Elysa Fazzino ha portato M25 – Racconti da un altro domani, opera collettiva nata da un’idea di Nives Levan dopo il ritrovamento di un testo inedito di Mario Grasso.

Nel suo racconto ha intrecciato l’universo colorato e frenetico del videogioco Subway Surfers.

È seguito Giulio Tremonti con Guerra o Pace, un titolo che non lascia scampo alle mezze misure. La sua riflessione ha offerto una chiave di lettura geopolitica del presente:

«Viviamo una crisi globale che tocca tutti. Non è solo economia, non è solo politica: è questione di umanità. La scelta tra guerra e pace non appartiene alle cancellerie, ma a ciascuno di noi.»

A chiudere la serata sono stati Simonetta Bisi e Franco Cardini, in un dialogo intenso che ha intrecciato sociologia e storia. Con L’eclissi del pensiero critico, Bisi ha lanciato un monito lucido e urgente:

«Viviamo in un tempo in cui la superficialità viene scambiata per profondità e l’informazione istantanea sostituisce il ragionamento. Difendere il pensiero critico è oggi un atto rivoluzionario.»

Cardini, con I confini della storia, ha portato invece il pubblico in un viaggio che dal Medioevo giunge

fino al contemporaneo. Ha ricordato come i confini non siano soltanto linee tracciate su carte

geografiche, ma ferite, incontri, scambi, nodi vivi di relazione.

«La storia ci insegna che nulla è definitivo, che tutto cambia. Ed è in questo cambiamento che possiamo leggere anche il presente.»

A Talk City il presidente e professore Giulio Tremonti ha risposto alla nostra domanda sull’affermazione che la Russia tema più l’happy hour occidentale che i carri armati ai suoi confini.

«Il nostro futuro è nel nostro passato, e il passato della Russia è religione, tradizione e confini. In questa dottrina non c’è spazio per i costumi moderni, per l’educazione e i modelli occidentali. Hanno paura dei nostri stili di vita, che giudicano corrotti, non dominabili, degenerati, mentre i loro si fondano sull’idea di nazione e di storia. È da qui che nasce il potere russo.»

A intrecciare le parole, la voce di Domenica Di Sanzo e la chitarra di Paolo Arcuri, duo Sunday.

Con brani scelti con cura hanno regalato al pubblico pause di respiro, squarci di leggerezza e momenti in

cui i pensieri potevano sedimentare.

Fondamentale, come sempre, il contributo dei produttori locali: la Cantina di Torrimpietra con i suoi vini, i

formaggi di Biolà, le verdure dell’Azienda Caramadre, le birre artigianali del Birrificio Primo, i pani, gli oli,

le mandorle e i meloni dei Fratelli Schiavetti, fino al gelato creativo della Pasticceria Pontoni.

Filippo Antonelli, della storica famiglia proprietaria del Castello e della Cantina di Torrimpietra, ha commentato il successo di Scrittori da bere e musica da assaggiare:

«La cultura non sta vivendo un momento d’oro, ma i nostri prodotti agricoli devono essere valorizzati e

portati sia ai consumatori che alla ristorazione del litorale. Il distretto a chilometro zero è una strada

necessaria per il futuro.»

Il Castello ha accolto centinaia di persone: attente, curiose, partecipi. Non semplici spettatori, ma parte di un rito collettivo che unisce cultura e appartenenza.

Tra il pubblico anche la consigliera comunale Federica Cerulli, che ha sottolineato l’importanza della risposta dei cittadini al terzo appuntamento della rassegna:

«Il fatto che ci sia un’adesione così importante ci fa capire che c’è bisogno di fare cultura, di trasmetterla e di creare eventi che portino le persone a riflettere e a pensare.

Sono molto contenta di aver dato il mio contributo, anche nel piccolo, perché credo che Fiumicino debba valorizzare non solo la cultura ma anche le sue eccellenze produttive, che spesso nemmeno noi cittadini conosciamo.»

A ribadire il legame tra territorio ed enogastronomia sono stati i rappresentanti delle Pro Loco di Fiumicino, Pino Larango e Pietro Barbera di Focene, che all’unisono hanno affermato quanto sia importante promuovere eventi capaci di intrecciare i luoghi simbolici della città con la cultura e le sue produzioni locali.

Il prossimo incontro, previsto per l’11 ottobre all’Hotel Tiber, si preannuncia come un finale col mare in sottofondo: libri, note e sapori si fonderanno con l’orizzonte, chiudendo un ciclo che ha già lasciato traccia profonda nella comunità.

Dino Tropea. TalkCity.it Redazione Fiumicino

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