Spiagge vuote e caro ombrellone; Minghella: “Più qualità, meno turismo di massa”

Ombrelloni chiusi, lettini vuoti e affitti da capogiro.

La prima metà dell’estate sul litorale a nord di Roma, da Santa Severa a Santa Marinella, segna un calo delle presenze turistiche stimato intorno al -20%.

La “Perla del Tirreno”, un tempo regina delle estati romane, si trova oggi a fare i conti con una crisi che ha colpito tanto gli stabilimenti quanto le spiagge libere attrezzate.

Gli operatori parlano di una stagione sottotono, dove anche le formule più economiche faticano a convincere.

A Santa Severa, ad esempio, lettino e ombrellone in spiaggia libera attrezzata costano rispettivamente 5 e 10 euro, ma per molte famiglie la spesa resta pesante, soprattutto se si aggiungono i 7 euro al giorno di parcheggio in alcune aree.

All’altro estremo della scala dei prezzi, strutture come “La Perla del Tirreno” arrivano a chiedere 70 euro al giorno per due lettini e un ombrellone,

giustificando la cifra con un servizio “all inclusive” di livello premium, dalla sanificazione dei materassi all’assistenza personalizzata.

A pesare è anche il mercato degli affitti: case vacanze proposte a 5.000 euro al mese scoraggiano i turisti che in passato restavano per l’intera stagione.

Il presidente di Federbalneari, Marco Maurelli, individua le cause principali nel calo del potere d’acquisto e in nuove tendenze che premiano mete capaci di offrire, oltre al mare, esperienze culturali e di intrattenimento.

A fronte di queste criticità, l’amministrazione comunale di Santa Marinella difende la propria strategia.

Il Presidente del Consiglio Comunale con delega alle attività produttive, Emanuele Minghella, rivendica una scelta precisa: puntare su un turismo di qualità, sostenuto da concessioni balneari stabili fino al 2033.

“Si tratta – spiega Minghella – di un’iniziativa unica a livello nazionale, che offre certezze agli imprenditori e consente di programmare investimenti a lungo termine.

La nostra non è un’azione speculativa, ma un modo concreto per sostenere l’economia locale.”

Minghella sottolinea che il canone annuo di 360.000 euro per la concessione della spiaggia della Perla del

Tirreno è frutto di una gara pubblica e rappresenta un introito ben maggiore rispetto ai 60-70.000 euro

incassati in passato.

“Queste risorse – afferma – verranno reinvestite in servizi per la comunità. È giusto che un ente pubblico

generi ricavi per migliorare la qualità della vita dei cittadini.”

Sul “caro ombrellone” e le critiche della stampa estera, Minghella ribatte: “Chi non ha il nostro patrimonio marittimo non può comprendere il valore di un’offerta turistica di alto livello.

Vogliamo distinguerci da un turismo di massa, come quello dell’Adriatico. L’articolo di Repubblica, letto bene, consacra Santa Marinella tra le località d’élite italiane.”

Se il presente fotografa un calo evidente di presenze, il futuro secondo il Comune sarà all’insegna di una

trasformazione: dal turismo generalista a un’offerta integrata di mare, ristorazione e servizi di alto profilo.

Una sfida ambiziosa, in un momento in cui la priorità degli operatori resta riempire le spiagge e riportare

“Perla del Tirreno” ai fasti di un tempo.

TalkCity.it Redazione Santa Marinella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *