Santa Marinella, l’opposizione : “Ecco la verità sul Porticciolo”

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Porticciolo. A firma congiunta tre Consiglieri Comunali critici con le scelte dell’amministrazione Tidei

Il Porticciolo ultimo atto: l’ennesimo buon motivo per dire no alla dismissione dei beni comuni. Con una sentenza impietosa nei confronti del nostro Comune; il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), ha accolto il ricorso con cui la “Porto Romano SRL” si è opposta all’istanza di revoca della concessione.

Ancora pochi mesi fa, il sindaco andava raccontando, che il Comune di Santa Marinella sarebbe rientrato presto nella disponibilità del porto. Si sospettava, visto l’accanimento con cui continua ad operare sulla dismissione dei beni comuni, che avesse in mente qualche altro imprenditore a cui affidarlo. Ricordiamo tutti i sui annunci entusiastici ma non è andata così.

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Ipocritamente, fingono di non sapere che l’obiettivo principale di questi imprenditori è, naturalmente, il massimo tornaconto personale; spesso raggiunto, approfittando dell’incapacità dell’Amministrazione pubblica nel far rispettare gli accordi e gli impegni presi: controlli che non vengono mai fatti; adempimenti mai tempestivi; vigilanza sul rispetto di impegni concordati e puntualmente disattesi.

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Per colpevole incapacità, quando non per complicità con i concessionari, questa cosiddetta classe dirigente si sottrae alla sua fondamentale responsabilità di tutela dell’interesse collettivo.

Così, alcuni privati si impegnano, a parole, a realizzare opere in cambio di concessioni pluridecennali a condizioni di vantaggio e di fatto si impadroniscono dei beni senza mai ottemperare in pieno agli oneri a proprio carico.

Faremo il possibile per condividere con i nostri concittadini il principio, strumentalmente tralasciato da chi ci governa, che l’onere primario di una Amministrazione è quello di offrire servizi e far funzionare al meglio i beni comuni perché questi costituiscono un patrimonio collettivo che può e deve rendere la nostra società più ricca, più efficiente, più attenta alle opportunità di uno sviluppo sostenibile.

Dismettere il patrimonio pubblico e affidarlo all’imprenditoria privata, come accaduto con il porticciolo, equivale a tradire il proprio mandato politico-amministrativo e condannare la collettività a un impoverimento progressivo di risorse, competenze e opportunità economiche da cui, come il caso del porticciolo insegna, non è possibile tornare indietro

I consiglieri Comunali Lorenzo Casella – Claudia Calistri – Francesco Fiorucci

Riceviamo e pubblichiamo

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