La notizia di Gino Vinaccia tesserato in Forza Italia non sarebbe di rilievo se non fosse stata condivisa (…qualcuno dice addirittura “voluta”) dal Sindaco Tidei

L’ultima manovra politica del sindaco di Santa Marinella, Pietro Tidei, lascia spazio a molte perplessità,

soprattutto per chi crede ancora nella coerenza e nella dignità della politica.

La sua decisione di mantenere in giunta l’assessore Gino Vinaccia, nonostante il suo recente passaggio a

Forza Italia, è un segnale chiaro di come il potere venga gestito senza alcun rispetto per le appartenenze

politiche e per gli elettori.

Un affronto al Partito Democratico

Tidei, esponente di spicco del Partito Democratico, sembra aver dimenticato che la sua amministrazione

dovrebbe rispondere a una chiara identità politica.

Forza Italia, partito storicamente contrapposto alla sinistra, non è certo una realtà con cui un sindaco del

PD dovrebbe governare con tale disinvoltura.

La presenza di Vinaccia nella giunta, dopo il suo passaggio ufficiale tra le fila del centrodestra, è un

evidente tradimento nei confronti del PD e dei suoi militanti.

Il partito, a livello locale e nazionale, dovrebbe prendere una posizione netta su questa vicenda, perché il

messaggio che passa è quello di un PD che tollera e accetta senza battere ciglio che un suo sindaco

governi con chi, con una tessera politica adesso, dovrebbe essere all’opposizione.

Forza Italia come strumento di provocazione

Ma la questione non è solo un problema per il PD.

Anche l’elettorato di Forza Italia dovrebbe sentirsi offeso da questo teatrino.

Se il partito di Silvio Berlusconi ha una sua storia e una sua identità, non può essere usato come un taxi

politico da chiunque voglia trovare una nuova collocazione strategica.

Il passaggio di Vinaccia a Forza Italia, e il suo mantenimento in giunta da parte di Tidei, appare più come

un gioco di potere per indebolire l’opposizione che come una scelta dettata da una reale adesione ai

valori del centrodestra.

Gli elettori di FI si ritrovano così a dover accettare un assessore che fino a ieri governava con il PD e che

oggi sfrutta la sigla forzista per consolidare la propria posizione.

Siamo certi che il considerevole numero di tesserati forzisti, che si apprestano a partecipare al Congresso

cittadino, sappiano distinguere chi da sempre milita nell’ambiente azzurro da chi lo vede come

un’opportunità politica.

Una politica senza identità

Il messaggio che esce da questa vicenda è chiaro: l’appartenenza politica conta sempre meno e il potere

diventa l’unico vero obiettivo. Ma questa non è la politica che i cittadini meritano.

Santa Marinella si ritrova oggi con un sindaco che si dice di sinistra ma governa con il centrodestra, con un assessore che cambia partito come si cambia una casacca e con un’opposizione che fatica a mantenere una linea compatta proprio a causa di questi giochi di palazzo.

Se la politica deve ancora avere un senso, è il momento che il PD locale e nazionale si esprima con chiarezza su questo caso, pretendendo dal sindaco una scelta di campo.

Allo stesso modo, Forza Italia dovrebbe chiarire se intende essere un partito serio o solo un mezzo per

favorire gli interessi di singoli personaggi.

Pietro Tidei, che sicuramente non è un inesperto, fa il suo gioco tirando acqua al suo mulino… ma ci

chiediamo se tra i componenti della sua maggioranza non ce ne sia almeno uno che capace di prendere

le distanze da questo tipo di comportamenti?

Non considerarlo, oggi, va inteso come poter accettare tutto pur di non perdere la poltrona. (E vale anche

per personaggi rappresentativi di partiti a livello locale che perderebbero il posto di lavoro con la caduta

dell’attuale amministrazione).

Santa Marinella merita amministratori con una visione chiara e coerente, non politici che trattano le istituzioni come un palcoscenico per le loro manovre personali.

Corrado Orfini

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