In un Comunicato Stampa: “Difendere cultura e identità, no al business a ogni costo. Dopo il successo dell’assemblea pubblica, si chiede un Consiglio Comunale aperto all’interno del Castello”. Polemica sulla nuova convenzione proposta da LazioCrea

Il Comitato per la difesa del Castello di Santa Severa torna a far sentire la propria voce dopo l’assemblea pubblica tenutasi il 16 maggio, che ha visto una partecipazione numerosa e trasversale: cittadini, amministratori locali, consiglieri regionali, rappresentanti istituzionali.

Un momento di confronto acceso ma costruttivo, che ha confermato la centralità del Castello nella vita culturale e identitaria della comunità.

La preoccupazione del Comitato: “Museo e cultura sacrificati per bar e stanze d’albergo”

Il Comitato esprime forte preoccupazione per le dichiarazioni del presidente di LazioCrea, Marco Buttarelli, che ha ribadito la validità del “Business Plan” alla base della nuova proposta di convenzione tra Regione Lazio e Comune di Santa Marinella. Una proposta, già giudicata “irricevibile” in sede di assemblea, che prevede:

  • La riduzione degli spazi museali e il possibile smantellamento del Museo del Castello (costato 200mila euro e inaugurato nel 2018);
  • La sottrazione dei locali del Centro Studi Marittimi, fondamentali per la ricerca scientifica del museo civico;
  • La perdita della biglietteria da parte del Comune, ceduta alla gestione regionale;
  • In compenso, l’espansione delle attività ricettive e di ristorazione, con un aumento delle stanze da 14 a 20.

Dopo lo sfratto delle botteghe artigiane, il timore è che ora tocchi alla parte museale e culturale essere sacrificata.

Una mobilitazione che coinvolge la politica

In assemblea, diversi esponenti politici hanno espresso solidarietà al Comitato e contrarietà alla proposta.

I consiglieri regionali Zeppieri (AvS), Valeriani (PD) e Marotta (M5S) hanno denunciato la mancanza di visione culturale della giunta regionale attuale.

Il presidente del Consiglio comunale Emanuele Minghella ha difeso la precedente convenzione firmata durante la giunta Zingaretti, definendola una linea rossa da non superare, ma da migliorare.

Anche Paola Fratarcangeli, delegata alla gestione del Castello, ha ribadito l’importanza di preservare i musei e la biglietteria. Anche Giovanna Caratelli ha auspicato il rilancio di eventi culturali senza sacrificare le attività esistenti.

Clelia Di Liello, unica voce d’opposizione presente, ha sollecitato la creazione di una “cabina di regia” tra Comune e Regione per la gestione condivisa del Castello, prevista ma mai attuata.

Il Comitato: “La comunità è con noi, ora servono coraggio e decisioni”

Il Comitato, pur aperto al dialogo, non accetta compromessi al ribasso. “Abbiamo già vinto una battaglia simile durante la giunta Polverini — ricordano i portavoce — e siamo pronti a vincerla di nuovo.” Chiede al Comune coraggio politico e il sostegno concreto di una comunità territoriale unita.

Il direttore del Polo Museale Civico, Flavio Enei, ha illustrato con chiarezza i danni che la convenzione causerebbe al patrimonio museale e alla città stessa. Il Sindaco, assente all’assemblea, ha dichiarato alla stampa: “La Regione non è un affittacamere, né un affitta-castelli per ristoranti e matrimoni.”

Prossimi passi

Il Comitato chiede che venga convocato un Consiglio Comunale aperto direttamente nel Castello, simbolo della vertenza e cuore pulsante della cultura locale. Annunciate nuove iniziative sul territorio per coinvolgere cittadini, scuole, associazioni e operatori culturali.

La difesa del Castello di Santa Severa non è solo una battaglia contro una convenzione contestata, ma una lotta per il diritto a un patrimonio pubblico vissuto, accessibile, educativo e identitario.

TalkCity.it Redazione

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