Ai programmi si preferisce la polemica basata sul “lui è peggio di me”

Quando ormai si è delineato il lotto degli aspiranti a Sindaco in lizza per le consultazioni amministrative dei prossimi 14 e 15 maggio, ha avuto inizio, ovviamente, anche la campagna elettorale che, mai come in questo caso, si preannuncia al limite della decenza.

Una campagna che, almeno dalle prime battute, sembra basarsi più sul “lui è peggio di me” che sui programmi che dovrebbero dare indicazioni all’elettorato.

Lettere aperte di singoli cittadini che attaccano candidati, candidati che rispondono in maniera stizzita, bande di sostenitori che riempiono i social con post spesso al limite della querela. Insomma… una situazione che si preannuncia vergognosa.

Ovviamente anche le testate giornalistiche vengono chiamate in causa dai più facinorosi. Qualcuno vorrebbe che non venissero pubblicati dei comunicati della parte avversa, altri che invece hanno la pretesa di “obbligarti” a pubblicare attacchi gratuiti spesso non firmati.

La nostra testata vuole tirarsi fuori da questo modo di fare campagna elettorale, decidendo di pubblicare solo comunicati propositivi basati su progetti e meriti, cestinando quelli basati su attacchi ad altri candidati.

Se il principio, giusto, è quello di candidarsi per concorrere democraticamente ad una elezione riconosciuta dal sistema, perchè poi si attacca lo stesso sistema dichiarando che certe persone sono dei “fuorilegge” che si candidano per interesse personale, dimenticando che i veri fuorilegge sono in galera.

La domanda sorge spontanea, e la vogliamo rivolgere a tutti i candidati: siete sicuri che questa sia la strada giusta? Siete sicuri che attaccare gli altri, mancando di esporre le proprie capacità (più o meno leggittimate dai fatti) paghi a livello elettorale?

A fronte di uno sparuto gruppo di “leoni da tastiera” c’è la maggioranza silenziosa che osserva, considera e vota. Spesso decretando la vittoria finale.

Corrado Orfini

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