“Un vero signore…” Ancora oggi in molti, sia nella sua città ma anche nella Capitale, lo ricordano con grande piacere

Sono passati sei anni da quel giorno in cui Aldo Sbaffo ci ha lasciati, e ancora oggi la sua assenza pesa come una pietra.
Ma è una pietra viva, che pulsa nei ricordi di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, di lavorarci insieme, di volergli bene.
A Santa Marinella, Aldo era molto più di un amministratore. È stato assessore e vicesindaco con uno stile tutto suo: mai sopra le righe, sempre vicino alle persone.

Sapeva ascoltare, sapeva decidere, ma soprattutto sapeva esserci. Non per convenienza, ma per vocazione.
Roma, invece, lo ricorda come il presidente storico dell’Associazione Italiana Roma Club. Un ruolo che ha ricoperto per decenni con la passione viscerale di chi ha la Roma nel sangue, ma anche con la serietà di chi sa che il tifo è una cosa bella e importante, che unisce generazioni, quartieri, mondi diversi.
Sotto la sua guida, i Roma Club non sono mai stati solo ritrovi di tifosi, ma piccole comunità, animate da rispetto, amicizia e spirito sportivo.

Per me, però, Aldo è stato prima di tutto un amico. Di quelli veri. Di quelli con cui puoi parlare per ore o stare zitto per ore senza che cambi nulla.
Aveva un’ironia tagliente, ma mai cattiva. Una lucidità che spesso disarmava. Un’umanità che non cercava applausi, ma che lasciava il segno.
Oggi, sei anni dopo, voglio ricordarlo così: con gratitudine e malinconia.

Con la consapevolezza che uomini come lui non passano inosservati, e non se ne vanno davvero.
Restano nei gesti che abbiamo imparato da loro, nelle parole che ci hanno detto, negli insegnamenti che ci hanno lasciato.
Ciao Aldo, ci manchi. Ma ci sei.
Corrado Orfini

Aldo Sbaffo