La vicenda è ambientata a Mantova, nel XVI secolo. Rigoletto, gobbo buffone di corte, ha una figlia, Gilda,
la cui esistenza tenta di mantenere segreta ai cortigiani, molti dei quali intendono vendicarsi di lui per le
sue beffe feroci.
Gilda si è invaghita, credendolo un povero studente, del frivolo e incostante duca di Mantova, introdottosi
furtivamente nella sua casa per farle una corte appassionata.
In un secondo tempo i cortigiani del duca, che intendono vendicarsi di Rigoletto, rapiscono Gilda e la
conducono al palazzo, credendola però l’amante e non la figlia del buffone.
La scelta di un dramma così intenso aumenta notevolmente l’aspetto satirico, che colpisce, oltre al
semplice impianto lirico, anche la natura drammatica stessa del libretto del Piave: l’opera si trasforma così
in una grottesca rappresentazione della tragedia che, esasperandone l’enfasi, sfocia, volente o no, in un
risultato comico e farsesco.
In un clima di festa sfrenato, su un palcoscenico pieno di palloncini e luci stroboscopiche, gli attori e
cantanti (dilettanti) costruiscono una vera e propria “farsa”, alternando ai versi del libretto le arie più
famose dell’opera: “Cortigiani, vil razza dannata”, “Bella figlia dell’amore”, “Questa o quella per me pari
sono” e l’intramontabile “La donne è mobile”.
Non mancheranno le incursioni musicali moderne, dalle colonne sonore in tinta “spaghetti western” del maestro Morricone, a Johnny Cash.
Nella versione farsesca de “I Tre Barba”, il Rigoletto di Verdi cade prigioniero nel suo stesso labirinto, dove
il povero buffone non fa altro che aprire le porte sbagliate, ritrovandosi a fronteggiare non solo i suoi
nemici ma anche se stesso, come un vero è proprio “stallo alla messicana”, finendo per distruggersi con le
sue stesse mani. Perché, come diceva il grande Sergio Leone, “per uccidere un uomo bisogna colpirlo al
cuore”.
Perseguendo l’intento di far conoscere e riscoprire l’opera giocando in modo satirico e irriverente con la musica e i libretti dei grandi capolavori operistici, I Tre Barba portano a Fortezza EstAMP il loro repertorio, oltre “Rigoletto” saranno in scena con “Il Barbiere di Siviglia” di Mozart (9-11 febbraio) e “Don Giovanni” di Mozart (23-25 febbraio).