Il 16 dicembre, alla Sala Baldini, non va in scena un semplice concerto, ma un vero incontro con la memoria viva della musica.
L’evento dedicato a Tito Schipa, uno dei più grandi tenori del Novecento, è un viaggio che rompe il confine tra passato e presente e rimette al centro una domanda essenziale: sappiamo ancora ascoltare davvero?
Schipa non è stato solo un cantante lirico, ma un modello assoluto di eleganza vocale, precisione e intensità emotiva.

La sua voce dimostrava che il canto non è potenza, ma verità, respiro, controllo e abbandono. Un’arte sottile, capace di colpire in profondità senza bisogno di eccessi.
A riaccendere questa eredità è Tito Schipa Jr., che lavora sulle registrazioni storiche del padre con un approccio attento e innovativo: non nostalgia, ma rigenerazione.
La voce ritorna, nitida e sorprendente, guidata da uno sguardo contemporaneo che le restituisce forza e senso.


In un’epoca sovraffollata di suoni che si consumano in fretta, questo evento rappresenta un atto quasi rivoluzionario: fermarsi, ascoltare, lasciarsi attraversare dalla bellezza.
I Concerti del Tempietto propongono così non una commemorazione, ma un richiamo potente alla qualità e all’essenza della musica.
Andare significa concedersi un momento raro, capace di rimettere in equilibrio e ricordarci perché l’arte, quando è autentica, sa ancora scuotere, emozionare e farci sentire pienamente vivi.
TalkCity.it Redazione

