A forza di tagliare grandi alberi e cementificare a tutto spiano, consumando suolo e aumentando le isole di calore,
Roma si è finalmente aggiudicata il terzo posto come peggior capitale europea per concentrazione di biossido di azoto, peggio di lei nel 2025 solo Bucarest e Zagabria,
Una medaglia di bronzo poco lusinghiera, ma molto prevedibile. I dati Eurostat basati sulle informazioni della European Environment Agency, attraverso lo strumento di monitoraggio mobile AirQino CNR, parlano chiaro.
Legambiente , associazione molto vicina alla giunta Gualtieri, lancia l’allarme che immediatamente rimbalza sui principali quotidiani.
Tra questi c’è chi parla di “smog da auto” per spiegare al vulgo il biossido di azoto perché, dopo il famigerato CO2, ora è la volta del NO2.
Ma se è vero che esso si forma principalmente durante la combustione di carbone, petrolio e gas, quindi durante il traffico veicolare (ma non solo) , è anche vero che, come per il CO2, una soluzione c’è già.
O meglio, una soluzione – naturale e gratuita- c’era già a Roma.
Stiamo parlando degli alberi, dei grandi alberi che un tempo adornavano “la capitale più verde d’Europa”, dove abbondavano i pini domestici, considerati da molti esperti i più adatti ad assorbire il biossido d’azoto( NO2).
Proprio i pini domestici ( pinus pinea ), invece, sono stati fatti oggetto in questi ultimi cinque anni di un genocidio e di una sostituzione.
A partire dal disastro ambientale delle pinete di Ostia ( Castel Porziano e Castel Fusano), questi angeli custodi dei nostri polmoni sono stati disprezzati e abbandonati in molte altre parti di Roma.
“La mattanza” è questo il titolo che Linda Maggiori ha scelto per il suo libro dedicato allo sterminio suicida degli alberi,
perché sostituire “un pino di circa 50-70 anni con una tamerice giovane” comporta la ” perdita del 97% della capacità di assorbimento del temibile biossido di azoto ( NO2) .”, così scrive.
I livelli di NO2 a Roma sono oltre i limiti ogni giorno, è sempre il rapporto di Legambiente a svelarlo, ma ai cittadini di Roma non risultano provvedimenti da parte del Campidoglio.
La notizia, anzi, viene diffusa ora, durante la “settimana della mobilità”, per incentivare il cosiddetto trasporto “pulito”.
Oltre al danno ( degli alberi spariti ) , la beffa dei veicoli elettrici e delle ztl ? Questa la risposta dell’assolutismo green alla manifestazione cittadina dell’11 ottobre ?
Jacopa Stinchelli. TalkCity.it Redazione