Un “taglio” alla storia di Roma… chi c’è dietro l’abbattimento degli storici cipressi?
30 settembre 2025 , una data che i romani non dimenticheranno.
I romani con la r minuscola per distinguerli da quelli passati alla storia e che hanno fatto la Storia, con la R maiuscola, i Romani come il primo Imperatore Augusto , per intenderci.
“A Piazza Augusto Imperatore stanno segando tutti i cipressi intorno al Mausoleo” , “I bellissimi cipressi !” , “Non ci credo, non è vero” , “Non possono farlo” , “Chi ha dato l’autorizzazione ?” , “A Roma comandano i talebani ?!”…
Lo sconcerto, la rabbia, l’impotenza: in poche ore la notizia rimbalza su tutte le chat e sui social e nel tritacarne digitale piovono migliaia di condivisioni e commenti.

Pare proprio che i romani con la r minuscola siano stati “cojonati”, ancora una volta.
Pochi mesi fa, a giugno, veniva inaugurata la “nuova” Piazza Augusto Imperatore e, nonostante la propaganda dei cinegiornali in ossequio al Sindaco Gualtieri e alle sue lobbies, le critiche non erano mancate .
Troppi milioni di Euro per un risultato discutibile, nei pressi del mausoleo di Augusto e dei suoi maestosi cipressi ( 67, un bosco praticamente, piantato dal Munoz) una pavimentazione grigia e senza anima, desolante e anonima.

Dopo il cantiere l’ ennesima piazza da dimenticare, ma almeno era finita, avevano pensato in tanti.
Si sbagliavano , anche il Mausoleo doveva soffrire, in silenzio preferibilmente.
“Sarà difficilissimo diradarli questi cipressi (…) sicuramente ci saranno voci del popolo contrarie con cui bisognerà avere a che fare” a parlare non era Luigi XV ma il progettista Cellini, in un video YouTube che risale addirittura a 10 anni fa.

Tra le voci contrarie c’è quella del “rondone romano” Marco Fiocchi, famoso blogger della Città Eterna, tra i primi ad accorrere sul posto per testimoniare gli abbattimenti.
“Questi secolari cipressi erano, insieme al mausoleo, la cosa più bella della piazza”, dice nel video postato sul seguitissimo canale Roma Ora.
“Enigmatici e solenni, come in un dipinto. E ora ? Gli alberelli che vedo piantati di recente qui e là, non mi sembrano all’altezza”.

Ci risiamo, le motoseghe di Gualtieri e Alfonsi privano le future generazioni di un “paesaggio unico al mondo”.
Ma questa volta , come nel caso degli splendidi pini di Largo Corrado Ricci, c’è anche lo zampino della Sovrintendenza capitolina.
Nelle reazioni dei consiglieri , capitolini e municipali, si avverte rabbia sì, ma anche molto imbarazzo.
Possibile che nessuno fosse stato avvertito al Municipio I ?
La Sovrintendenza capitolina avrebbe potuto dichiarare il proposito di eliminare quei preziosi alberi.

“Mai siamo stati informati del loro abbattimento”, scrive Nathalie Naim, consigliere di maggioranza del primo municipio, presente alle commissioni in cui si discuteva il progetto.
Appaiono quindi tardive e controverse le motivazioni attribuite alla Sovrintendenza ( senza nomi e cognomi,si badi) da alcune testate.
“Nell’ambiente degli addetti ai lavori l’ intenzione di scempiare i cipressi era nota, gli ‘orchitetti’ spadroneggiano e qualcuno ha tagliato la lingua alle storiche associazioni di tutela ” afferma senza filtri Andrea Costa, neopresidente del Colonna Hub.

Siamo lontani dai tempi in cui Italia Nostra combatteva a Roma per Roma, la tendenza a normalizzare gli orrori del ‘”sevizio giardini” ( altro termine coniato dal Costa ) è sempre più diffusa.
Eppure, se nemmeno la pace del divino Augusto viene rispettata, se non c’è pietà per la pietas, quale futuro attende la Capitale ?
Lo chiediamo al Ministro Giuli, di cui è nota la grande passione per la sacralità di Roma.
Jacopa Stinchelli. Redazione TalkCity.it
