Rete degli Studenti Medi Lazio contro il caro scuola: “Non fermerete il vento, vogliamo il 5% del pil in istruzione”

Con l’inizio dell’anno scolastico la Rete degli Studenti Medi del Lazio è scesa oggi davanti agli istituti della regione per protestare contro l’aumento dei costi dell’istruzione e chiedere maggiori investimenti pubblici nel settore.

Gli studenti hanno esposto striscioni con lo slogan <<Non fermerete il vento>> e realizzato barchette in sostegno alla Global Sumud Flotilla, iniziativa internazionale a sostegno di Gaza, dove – ricordano – “non inizia la scuola da tre anni”.

Al centro delle rivendicazioni, le spese sostenute dalle famiglie. “Siamo stanchi di spendere 1200 euro in libri e materiale scolastico, non è scuola se non offre le stesse possibilità”. Cosi denuncia la coordinatrice della Rete, Bianca Piergentili.

“Al ministro Valditara rispondiamo che la priorità non sono certo i telefoni in classe, ma il nostro diritto allo studio”.

Gli studenti chiedono un’istruzione gratuita e accessibile, sottolineando la disparità tra le politiche governative e le reali necessità del mondo della scuola.

“Questo governo – prosegue Piergentili – pensa a investire il 5% del PIL in armi, nel genocidio del popolo palestinese. Noi vogliamo che si investa nel futuro, non nella guerra”.

Una richiesta ben precisa da parte della Rete degli Studenti Medi: aprire un vero dibattito sulle risorse da destinare all’istruzione. “Chiediamo che il 5% del PIL sia investito per garantire il diritto allo studio, non per alimentare conflitti.”

Con queste parole e gesti simbolici, gli studenti del Lazio lanciano un messaggio chiaro: la scuola deve tornare al centro delle politiche pubbliche, per garantire equità e futuro alle nuove generazioni.

Giorgia Iacomelli Redazione Talkcity.it

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