La nostra Micaela Taroni consiglia la piece scritta e diretta da Dino Leopardo. “Puro artigianato teatrale”

Due fratelli diversi, due personalità antitetiche, due modi opposti di rispondere ai traumi di una famiglia disfunzionale.

E’ puro artigianato teatrale, un piccolo gioiello costruito sul contrasto di mondi interiori lo spettacolo teatrale “ION” scritto e diretto da Dino Lopardo che in questi giorni va in scena a Roma allo Spazio Diamante.

Ispirato ad una vicenda realmente accaduta, la trama ruota attorno a due fratelli, Giovanni e Paolo, segnati da un passato complesso e doloroso in una famiglia difficile del Sud.

Quanto più estroverso, cinico e aggressivo è Paolo, tanto più delicato, sognante ed estraniato dalla realtà è il fratello Giovanni. Paolo (Alfredo Tortorelli) è un piccolo proletario che lavora tutto il giorno per togliersi qualche sfizio da borghese.

Giovanni (Lorenzo Garufo) è un omaccione prigioniero del proprio mondo infantile, con la difficoltà di emanciparsi.

I mondi dei due fratelli confliggono ma esprimono entrambi l’emarginazione, l’abbandono, il pregiudizio sociale e la solitudine dovuta a dinamiche familiari che influenzano profondamente le vite dei protagonisti.

Con un’intensià emotiva soprendente Giovanni mette a nudo anima e – letteralmente – il corpo per

portarci ad esplorare il suo vissuto caratterizzato da colpa e violenza.

La diversità tra i due protagonisti si esprime anche nel linguaggio. Paolo che non ha studiato parla in uno

stretto dialetto lucano.

Giovanni che nonostante il suo isolamento ama la poesia,  si esprime in italiano con preziosismi lessicali

che spiazzano Paolo. Ha velleità artistiche che però si fermano davanti alla pagina bianca.

La drammaturgia incalzante e la scarna scenografia ricostruiscono con diverse istantanee l’infanzia tormentata che ha segnato questi fratelli, in particolare il più fragile, Giovanni.

E’ il “malato”, il “diverso”, l’omosessuale: la madre avrebbe desiderato una figlia femmina per farsi aiutare nelle faccende domestiche; il padre avrebbe preferito uno storpio per intascarne il sussidio.

Una furia cruenta si esprime in questo dramma fisico e iperrealista che genera nello spettatore angoscia e un senso di costrizione coinvolgendolo catarticamente nel vissuto straziante dei due fratelli.

E’ una grande prestazione artistica quella dei due protagonisti che incarnano al meglio due caratteri antitetici immersi in un trauma comune che non riescono a superare.

“ION”, spettacolo vincitore del Festival In Divenire 2019, è un dramma tragico e surreale, un  materiale vivo che non lascia lo spettatore indifferente.

E’ un percorso introspettivo che fa capire che ognuno di noi porta un po’ di aspetti di Paolo e di Giovanni in sè stesso.

Micaela Taroni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *