In un teatro vuoto, luogo metafisico dove giacciono pochi oggetti apparentemente abbandonati, una sorta di terra di nessuno, un’isola nel marasma della vita quotidiana, un uomo e una donna si incontrano, si scrutano, parlano dando vita a dialoghi dal ritmo serrato, a volte frenetico, a volte brillante, e a tratti inquieto e drammatico.
In una sorta di scanzonato thriller psicologico, i due si svelano in un progressivo crescendo di emozioni, dal riso al pianto, tra rivendicazioni, rammarichi e progetti.
L’uomo e la donna stanno recitando delle scene, o almeno dei frammenti di scene, che qualcuno ha scritto per loro, un non meglio identificato lui, nominato spesso dai due, che però non compare, non si vede e non si sente, una specie di Godot immanente che guida l’uomo e la donna attraverso un percorso di scavo interiore nelle loro vite private.
Le schermaglie amorose dei due protagonisti, ricordano il conflitto tutto pirandelliano tra il dover essere qualcuno e il desiderio di essere altro da sé, un conflitto tra essenza ed apparenza coniugato con i ritmi e gli stilemi della commedia.
Trucchi per l’anima è un divertente viaggio nel profondo dell’animo umano, commedia ironica e amara al contempo.
Si esce con mille domande dopo aver assistito a questo spettacolo, dopo aver condiviso un’atmosfera surreale, in bilico tra sogno e realtà. È la magia del teatro, quella che assottiglia i confini.
Perfettamente in parte gli attori Giorgio Carosi e Beatrice Gregorini, naturalmente empatici con i personaggi descritti da uno degli autori contemporanei più sensibili e interessanti, che cura anche la
regia. – Alma Daddario, giornalista.
Info e Prenotazioni 3343752182 – info@teatrotrastevere.it – www.teatrotrastevere.it