Il fascino di certi brani iconici del pop italiano va ben oltre gli anni che passano. Ottima l’organizzazione di LazioCREA

Un pubblico numeroso e partecipe ha riempito ieri sera la splendida cornice del Castello di Santa Severa per il concerto di Alan Sorrenti, protagonista di una serata magica, sospesa tra nostalgia e celebrazione della grande musica italiana.

Non solo “over”: tra il pubblico, tanti giovani e famiglie, tutti uniti dalla voglia di cantare e ballare sulle note di un repertorio che ha fatto la storia della musica pop nel nostro Paese.

Forse Sorrenti non è più nella sua forma smagliante di un tempo, ma il suo fascino senza tempo resta intatto, così come la potenza evocativa delle sue canzoni.

E che repertorio! Dalla sognante “Donna Luna” all’eterna “Tu sei l’unica donna per me”, passando per la struggente “Non so che darei” e, naturalmente, l’intramontabile “Figli delle Stelle”, che ha trasformato la platea in una festa collettiva, con il pubblico che ha cantato ogni parola, dall’inizio alla fine.

Ad accompagnarlo sul palco, una band di grande qualità, precisa ed energica, capace di valorizzare ogni brano con arrangiamenti che hanno rispettato la tradizione, ma con un tocco di freschezza.

Il concerto si è trasformato in un vero e proprio viaggio nella memoria, ma anche in un’esplosione di emozioni condivise.

Per una sera, siamo stati tutti Figli delle Stelle: felici, leggeri, con il cuore rivolto verso quella musica che non smette mai di farci sognare.

TalkCity.it Redazione

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