Studio della Luiss sull’ampliamento dell’hub internazionale; un progetto che, secondo i protagonisti intervenuti, rappresenta un passaggio decisivo per la competitività del sistema Paese.
Questa mattina, all’Università Luiss, è stato presentato lo studio del Centro di Ricerca in Strategic Change “Franco Fontana” sugli impatti economici, sociali e ambientali del Masterplan Fiumicino 2046.
Tra gli altri interventi, fondamentali quello dell’A.D. di Aeroporti di Roma Marco Troncone e della Presidente Nazionale di Federturismo Confindustria Marina Lalli.
Troncone (ADR): “Un progetto di interesse per tutto il Paese”

L’amministratore delegato di Aeroporti di Roma, Marco Troncone, ha definito il masterplan “un progetto strategico di rilevanza nazionale”, sottolineando come esso nasca da “una visione di lungo periodo,
in linea con gli indirizzi strategici definiti da ENAC, che ha svolto e continua a svolgere un ruolo fondamentale di guida e garanzia”.
Troncone ha inoltre evidenziato le ricadute positive in termini ambientali e territoriali.
Il nuovo assetto infrastrutturale consentirà infatti una riduzione dell’inquinamento acustico fino all’80%, grazie allo spostamento verso est del baricentro delle operazioni di volo, allontanando così le traiettorie dai centri abitati.
Sul fronte territoriale è previsto un progetto di valorizzazione culturale che restituirà alla comunità un Parco archeologico da 85 ettari.
“Il piano di sviluppo sostenibile – ha concluso – è un driver strategico per garantire la connettività internazionale dell’Italia, generando valore nel breve e nel lungo periodo”.

Lalli (Federturismo): “Fondamentale per il turismo italiano. L’unico rischio è non farlo”

Sulla stessa linea la presidente di Federturismo, Marina Lalli, che ha definito il progetto “fondamentale per il turismo italiano”.
Fiumicino, ha ricordato, “è già oggi il miglior aeroporto d’Europa” e rappresenta “una porta d’ingresso strategica, un biglietto da visita d’eccellenza per l’Italia e spesso per l’Europa”.
Per Lalli, il Masterplan 2046 non è una semplice espansione, ma “un progetto epocale”: rinunciarvi significherebbe rischiare che “altri Paesi colgano l’opportunità, spostando l’asse della connettività e del turismo internazionale”.

In un contesto globale sempre più competitivo, lo studio conferma come il rafforzamento dell’hub internazionale di Fiumicino non sia solo un’opportunità,
ma una necessità strategica per garantire crescita economica, occupazione e centralità dell’Italia nei grandi flussi internazionali.
Con la garanzia della massima attenzione sulla sostenibilità del progetto, anche le organizzazioni ambientali potranno rendersi conto dell’importanza del momento, da molti definito “epocale”.
TalkCity.it Redazione

